VENEZUELA: Il 28 febbraio 2014 otto stranieri sono stati arrestati dalle forze dell’ordine venezuelane durante le numerose manifestazioni che si sono svolte a Caracas. “In un’operazione speciale della Guardia nazionale a Altamira (nel quartiere chic di Chacao, a est di Caracas) sono stati arrestati in tutto 41 manifestanti di cui otto stranieri, sospettati di terrorismo internazionale” afferma la rete televisiva di Stato VTV.
Secondo il sindacato dei giornalisti, la fotografa italiana Francesca Commissari, originaria di Reggio Emilia e collaboratrice del quotidiano locale El Nacional, farebbe parte di questi insieme al giornalista americano Andrew Rosati, del Miami Herald, che è stato picchiato “in testa e all’addome dalla Guardia nazionale”.
Francesca riferisce che le è stata sequestrata la macchina fotografica con la quale aveva immortalato gli incidenti avvenuti a Caracas e non le è stata più resa. Inoltre ha raccontato di aver trascorso 3 giorni in carcere dove ha sentito le urla terrorizzate dei manifestanti arrestati e dei maltrattamenti che avvengono su di loro. Per lei c'è stato un interrogatorio durato tutta la notte.
ATTESA PER L'UDIENZA. In vari tweet l'organizzazione sindacale ha confermato che la donna si trova in un commissariato di polizia, che è stata raggiunta da un avvocato, e che il consolato italiano nella capitale venezuelana è stato informato.
“Francesca sta bene, non è in una cella ma in una stanza. Ho visto sia lei sia le altre persone portate via ieri sera”, conferma l’avvocato Alfredo Romero, dell’Ong Foro Penal Venezolano.
«Non è in stato di detenzione ma di fermo», hanno precisato fonti all'Ansa. «Nell'udienza prevista per l'1 marzo si dovrebbe sapere se sarà rilasciata, oppure se ci sarà un arresto preventivo o altri provvedimenti, tra i quali l'espulsione». L'ambasciata italiana a Caracas sta seguendo «con la massima attenzione il caso e si è attivata sia con la procura sia con il ministero degli Esteri, oltre che con la Guardia nacional bolivariana».
La fotografa italiana sarebbe stata rilasciata dopo qualche giorno dall’arresto ottenendo “la piena libertà” al termine di un’udienza al palazzo di giustizia. La notizia è arrivata ieri, domenica 2 marzo, attraverso un suo tweet “Grazie a tutti i miei amici, al consolato italiano, sono libera”.
Dunque, dal 28 febbraio (data del fermo) Francesca Commissari è stata liberata il 2 marzo e ha avuto «la piena libertà» al termine di un'udienza presso il palazzo di giustizia.
Anche altri 39 giovani fermati con lei durante le proteste nella 'Piazza Altamira' della capitale sono stati rilasciati: dovranno comunque rispettare delle normative cautelari decise dal giudice.
Anche altri 39 giovani fermati con lei durante le proteste nella 'Piazza Altamira' della capitale sono stati rilasciati: dovranno comunque rispettare delle normative cautelari decise dal giudice.
Resta il fatto che i giornalisti (stranieri e locali) non possono documentare quanto sta accadendo in Venezuela e che se non fosse per le informazioni, i video e le foto postate su internet dagli stessi manifestanti, nulla si sarebbe potuto sapere su quanto sta accadendo in tutto il Venezuela (infatti non si tratta di una città ma di tutto il paese, a parte quelle zone pro-Maduro e di quelle tenute sotto sequestro dai "motorizzati", coloro cioè che si fanno chiamare tupamaros ma sono delinquenti comuni al soldo di Maduro che già fanno il loro porco comodo tutti i giorni dell'anno e ora tengono letteralmente in ostaggio alcune zone limitrofi alle grandi città: se la gente osa scendere in piazza ad unirsi alla protesta gli sparano contro senza nessuna remora, anzi!)
Sul blog di Francesca Commissari ci sono tante foto (http://www.francescaontheroad.blogspot.it/) ma... non ho visto quelle del Venezuela di questi giorni. Attendo, a questo punto, di leggere presto una sua testimonianza scritta.
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