Scrivo
 sull'espulsione dei 4 senatori non per influenzare il voto di qualcuno 
(credo che tutti coloro che leggano sia intellettualmente indipendenti e
 sappiano valutare, d'altronde anche 
sull'incontro con Renzi avevo condiviso una mia idea – quella di non 
andare – e alla fine hanno vinto i sì) ma per darvi degli elementi 
dall'interno.
Come a noi spesso mancano “elementi esterni” a voi possono
 mancare delle informazioni e dei modi di vedere le cose che abbiamo noi
 che lavoriamo in questo gruppo tutti i giorni.
Ricordo in quanti mi 
hanno scritto chiedendomi di andare in TV. Vi ricordate quanto ero 
restio? Non mi piace il mezzo, la consideravo una mezza sconfitta. Voi 
mi scrivevate «hai ragione ma è necessario». Alla fine ho deciso di 
andarci e devo dirvi che avevate ragione voi! A me mancava un punto di 
vista che avevate soltanto voi.
Sull'espulsione dei 4 senatori è più o 
meno la stessa cosa. Credo che vi manchi un punto di vista interno ed è 
mio dovere, per il bene del Movimento, fornirvelo.
Li chiamano 
“dissidenti”, mai parola è stata più sbagliata. Credetemi, non si 
tratta di dissentire, di avere opinioni diverse, di criticare. Ma stiamo
 scherzando? Ognuno di noi, cittadini nelle Istituzioni e fuori 
dissentiamo, critichiamo, abbiamo opinioni diverse. E meno male! Il 
pensiero unico, come il PartitoUnico portano alla rovina di qualsiasi 
gruppo, società o nazione. Ma non è questo il punto.
Io ho visto in 
queste 4 persone, sistematicamente, da mesi, e in modo organizzato la 
logica del dolo, la malafede, il sabotaggio di tutte le grandissime 
battaglie che abbiamo portato avanti come gruppo.
Ogni qual volta 
avevamo un successo da comunicare (e voi sapete quanto per il M5S che ha
 il 99% dei mezzi di informazione contro sia difficile comunicare) 
usciva, sistematicamente una dichiarazione di uno dei 4 pronta a coprire
 il messaggio del gruppo.
Ogni qual volta serviva lanciarsi e buttare il
 cuore al di là dell'ostacolo (molte battaglie le abbiamo iniziate senza
 sapere come sarebbero finite, senza nemmeno immaginare le conseguenze 
agli occhi dell'opinione pubblica, vedi art.138) c'era sempre uno dei 4 
che si trasformava in “zavorra professionale”, una zavorra che puntava 
all'immobilismo. E per un Movimento restare fermi è la morte assoluta.
Anche io sono un dissidente, non l'ho pensata come Grillo sul reato di 
clandestinità e infatti ho votato per la sua abolizione, io, come tutti i
 miei colleghi critico in assemblea una posizione, un modo di vedere, 
un'idea. Io voto, io vinco e io perdo. Ma quando perdo so che la 
decisone dell'assemblea è sacra in quanto frutto di un vero processo 
decisionale, frutto dell'intelligenza collettiva, non di diktat di 
berlusconiana o debenedettiana matrice. Mi spiego?
Siamo in guerra, una 
guerra democratica, fatta di informazione, partecipazione, amore per la 
politica. Ma di guerra si tratta. Abbiamo tutti contro, tutti i partiti,
 un magma succhiasoldi, abbiamo contro gran parte della stampa, delle 
TV, abbiamo contro i poteri forti, le banche, abbiamo contro la mafia, 
la massoneria (credete che queste organizzazioni parastatali non vi 
siamo in Parlamento?), abbiamo contro quest'Europa della finanza.
Questo
 non è un gioco.
Ecco, io non posso lasciare la “trincea” sapendo che 
mentre sferro un “attacco” (ripeto, le nostre armi sono e saranno solo 
informazione, impegno, studio e partecipazione alla politica) qualcuno 
mi sparerà, scientemente e volutamente alle spalle.
O mando via queste 
persone o finirà che resteremo fermi in “trincea”. Mi spiego?
Sono 10 
mesi che la storia è sempre la stessa, l'assemblea decide, l'assemblea 
suda per prendere una decisione, fatica, (la democrazia partecipata è 
bellissima ma è faticosa) e non appena questo avviene, in 3 nanosecondi,
 leggiamo attoniti, titoli sui giornali che infangano 9 milioni di 
persone che credono che il letame vada spalato e non trattato con i 
cucchiaini d'argento.
Il palazzo è una vasca di squali, trasforma 
cittadini in onorevoli, in statisti da 4 lire, in sabotatori speranzosi 
in futuri da protagonisti. Questo fa il palazzo e quello che deve fare 
il M5S è mandare via queste persone, con il cuore sofferente per averle 
perse sul cammino ma la consapevolezza che il cammino vale più di ogni 
altra cosa.
Ve lo dico con il cuore e vi chiedo di fidarvi anche se la 
fiducia è un bene che si deve dare con parsimonia di questi tempi. 
Queste persone, in prossimità delle europee, elezioni fondamentali per 
noi, farebbero danni irreparabili al gruppo. Voterò sì per l'espulsione 
dei 4 senatori, e mai come questa volta voto convinto!
 
P.S. Giusto per darvi un ulteriore spunto. Andate sul sito http://www.tirendiconto.it/trasparenza/ e date un'occhiata alle restituzioni di tutti quanti. Controllare è un dovere da parte dei cittadini, i datori di lavoro di noi dipendenti nelle istituzioni. Se io volessi tenermi più soldi di quelli che mi spettano (e per codice comportamentale e per etica, l'etica va oltre le regole!) io non avrei dubbi, inizierei a criticare il gruppo, l'assemblea e Grillo. Mi trasformerei in “dissidente” come li chiamano i giornali. Allora sì, starei in una botte di ferro. Terrei più soldi e accuserei l'assemblea di essere antidemocratica se intendesse espellermi. Pensateci.
 
P.S.2 «Sono d'accordo per l'espulsione ma sarebbe un autogol mediatico». Leggo qualcuno di questi commenti. Questo non è da M5S, noi facciamo le cose giuste, sempre, poi ci occupiamo delle conseguenze. Se avessimo dovuto dar retta ai titoli dei giornali non ci saremmo mai dovuti presentare alle elezioni, non avremmo provato a fermare la votazione sul decreto Bankitalia (che pensate che non sapessimo che ci avrebbero dato degli squadristi, ma 7,5 miliardi di soldi nostri erano più importanti). Ecco anche adesso la salvaguardia del gruppo è molto ma molto più importante dei titoli di quei giornali che ovviamente ci detestano perché vogliamo toglierli il finanziamento pubblico. I giornali finiscono nei cassonetti nel giro di 24 ore, il Movimento se lo proteggiamo durerà molto a lungo.
P.S. Giusto per darvi un ulteriore spunto. Andate sul sito http://www.tirendiconto.it/trasparenza/ e date un'occhiata alle restituzioni di tutti quanti. Controllare è un dovere da parte dei cittadini, i datori di lavoro di noi dipendenti nelle istituzioni. Se io volessi tenermi più soldi di quelli che mi spettano (e per codice comportamentale e per etica, l'etica va oltre le regole!) io non avrei dubbi, inizierei a criticare il gruppo, l'assemblea e Grillo. Mi trasformerei in “dissidente” come li chiamano i giornali. Allora sì, starei in una botte di ferro. Terrei più soldi e accuserei l'assemblea di essere antidemocratica se intendesse espellermi. Pensateci.
P.S.2 «Sono d'accordo per l'espulsione ma sarebbe un autogol mediatico». Leggo qualcuno di questi commenti. Questo non è da M5S, noi facciamo le cose giuste, sempre, poi ci occupiamo delle conseguenze. Se avessimo dovuto dar retta ai titoli dei giornali non ci saremmo mai dovuti presentare alle elezioni, non avremmo provato a fermare la votazione sul decreto Bankitalia (che pensate che non sapessimo che ci avrebbero dato degli squadristi, ma 7,5 miliardi di soldi nostri erano più importanti). Ecco anche adesso la salvaguardia del gruppo è molto ma molto più importante dei titoli di quei giornali che ovviamente ci detestano perché vogliamo toglierli il finanziamento pubblico. I giornali finiscono nei cassonetti nel giro di 24 ore, il Movimento se lo proteggiamo durerà molto a lungo.
 
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