lunedì 13 gennaio 2014

Marijuana: agenti antidroga diventano consulenti


Usa, la rivoluzione della marijuana legale. E gli agenti antidroga diventano  consulenti dei produttori (ansa)

In Colorado e nello Stato di Washington noti dirigenti della Dea sono passati a lavorare con l'industria della cannabis. Dalla distribuzione, agli aspetti legali, alla protezione.

(articolo di PAOLO PONTONIERE - 12 gennaio 2014 - su Repubblica)


La legalizzazione della marijuana in Colorado e nello stato di Washington non si sta rivelando solo una miniera d'oro per coltivatori e commercianti, ma sta rimescolando le carte anche nel mondo delle forze dell'ordine.
Accordi di collaborazione tra i coltivatori di marijuana e forze di polizia non sono più una novità. Ad esempio nell'Emerald Triangle, il mitico Eldorado statunitense dei coltivatori di canapa Indiana, situato nel nord-ovest californiano, lo sceriffo di Mendocino County ha creato addiritturta un programma che lo ufficializza: i coltivatori di marijuana si registrano in una lista apposita, pagano una tassa, si impegnano ad aderire a regole di buon galateo ambientale gestondo scorie e pesticidi in maniera ecosostenibile, e la polizia li lascia in pace.

Ma la vera novità sono i passaggi dalla schiera delle forze dell'ordine a quella dei produttori e distributori. A trarre il dado per primo è stato Patrick Moen, che per un decennio era stato agente di punta della DEA, la temutissima agenzia anti narcotici statunitense, in Oregon - giusto a nord dell'Emerald Triangle - e ha coordinato alcuni dei maggiori raid anti marijuana nella storia dello Stato.
Moen nel novembre scorso si è dimesso per trasferirsi a Seattle dove adesso lavora come consulente alla Privateer Holdings, una Venture Capital con radici a Silicon Valley che opera nell'industria della marijuana.
Il primo investimento di Moen? Leafy.com, un sito web che recensisce ceppi di marijuana.

"Non è stato semplice", dice Moen. "Prima di decidere ne ho discusso con amici, familiari e colleghi di lavoro. Ho sollecitato la loro opinione e alla fine ho deciso che questa era un'occasione unica e che non dovevo farmela sfuggire".
Moen si occuperà anche dei complessi aspetti legali: nel resto degli Usa, diversamente da Colorado e Washington dove appunto è legale, la cannabis è permessa solo per usi medici, e l'ex agente è convinto  che l'intero sistema debba essere riformato.

Quello di Moen non è un caso isolato.
Tonya Winchester, collega di Moen alla Privateer, è stata pubblico ministero in Alaska e a Washington. Bella, intelligente e sofisticata, la Winhcester non ha niente a che vedere con l'immagine sessualizzata delle "hot kush girl" popolarizzata da serial televisivi alla Weeds e adesso cerca di convicere le donne a ritagliarsi un proprio ruolo nella nascente ed esplosiva industria della cannabis.
"Mi ricordo che stavo alla mia scrivania nella procura di Wanatchee - una cittadina di Washington - a  firmare autorizzazioni a procedere contro possessori di piccole quantità di marijuana mentre le denuce per violenza domestica e sessuale si accumulavano di giorno in giorno", ha sostenuto la Winchester, "era chiaro che stavo perdendo tempo, e così decisi di diventare una promotrice di I-502", il referendum popolare per la decriminalizzazione dell'erba.

Anche Paul Schmidt era agente alla DEA.
Fino al 2010 era stato il più alto ufficiale in Oregon, e ha pure lui cambiato campo passando dalle manette alla consulenza per i dispensari di cannabis ad usi medici.
Il cinquantaquattrenne Schmidt è consapevole del fatto che la sua scelta può destare perplessità ed essere caratterizzata come un passaggio al "lato oscuro della forza".
"Molte persone mi domandano come posso aver cambiato idea, come facevo ad essere cosi contrario nel passato e adesso a favore", dichiara Schmidt, che è stato testimone d'accusa in processi sulle droghe in Colorado, Oregon, Washington e Wyoming: "Nei fatti, quando paragonata a cocaina, anfetamina e eroina, la marijuana è il male minore".

Consulenze legali e finanziarie non sono gli unici ambiti dell'industria della canapa Indiana nei quali si sono aperti spazi per agenti di polizia in cerca di diversificazione. La sicurezza promette di diventare presto il settore nel quale gli ex addetti di polizia potrebbe essere più richiesti.
Con 5 milioni di dollari gudagnati nella sola prima settimana di vendita legale, i dispensari del Colorado potrebbero per esempio diventare un facile bersaglio dei Narcos messicani che sono adesso tagliati fuori dal mercato.
Secondo il Mexican Competitiveness Institute questi subiranno una perdita annuale di circa un miliardo e mezzo di dollari. Ad essere colpito maggiormente  sarà il cartello di Sinaloa, che si prevede perderà fino al 50 per cento dei sui introiti.

"Quando c'è così tanto contante in giro è naturale che qualcuno ne voglia approfittare, e i cartelli di Juarez e Sinaloa sono già presenti in forze in Colorado", fa notare Albert Viallasuso, portavoce della DEA di Denver, "è un terreno fertile per estorsioni e rapine".
Anche perché  la legge federale considera ancora un reato possedere, consumare o vendere marijuana, e dunque le banche si rifiutano di accettare depositi o carte di credito dai dispensari, che così sono costretti a fare affari solo in contanti.

Ma Ted Daniels, ex miliatre ed ex poliziotto, ha una soluzione: ha fondato la Blue line Protection Group un'azienda che impiega ex military e agenti di polizia per proteggere le spedizioni, gli incassi e i locali. Si tratta di personale altamente specializzato in grado di usare armi pesanti e di operare in condizioni di guerra.

sabato 11 gennaio 2014

Marinaleda, il paese senza disoccupati

letto su press news web

Disoccupazione allo 0 per cento, case che costano 15 euro al mese, terre espropriate ai latifondisti e distribuite ai lavoratori. Qui la crisi non è arrivata ed oggi il comune viene preso come modello di società diversa.


 
Nel cuore dell’Andalusia, esattamente al centro del quadrilatero formato da Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga, c’è un piccolo centro chiamato Marinaleda, dove avvengono cose fuori dal comune.
Qui il tasso di disoccupazione è dello zero per cento, comprare un appartamento costa 15 euro al mese, così come la mensa scolastica per i bambini, la terra viene lavorata a mano in maniera ecologica ed ecocompatibile.
 
Strano che ciò accada proprio nella regione colpita più duramente dalla crisi, l’Andalusia, all’interno di una Spagna vessata da durissime politiche di austerità. Ma tant’è.
Marinaleda rappresenta agli occhi di molti una sorta di moderna utopia socialista.
 
Al suo sindaco, l’alcalde Juan Manuel Sánchez Gordillo non manca proprio niente del lìder rivolucionario, quasi più sudamericano che spagnolo: barba folta e grigia, camicia aperta sul petto e pantaloni sdruciti, una passione per la lotta di classe e per i discorsi coinvolgenti.

venerdì 3 gennaio 2014

Cannabis legale dall'Uruguay al Colorado

  
Sono sempre di più i paesi nel mondo che stanno legalizzando l'uso della cannabis. Ultimo in ordine di tempo lo stato americano del Colorado. E il dibattito, come era prevedibile, si è subito infiammato tra favorevoli e contrari. Al di là delle posizioni ideologiche da più parti si sottolinea l'aspetto economico della legalizzazione delle cosiddette droghe leggere. In particolare l'economista francese Pierre Kopp, dell'università Paris-I, ha fatto notare come l'alto costo delle politiche repressive da una parte e i mancati (potenziali) ricavi dalla tassazione della marijuana dall'altra non fanno altro che togliere risorse alle casse statali. Una vera e propria rivoluzione socio-culturale che sta animando il dibattito internazionale.
Daltro canto sono oltre 25 anni che la guerra alla droga si combatte senza successo, in particolare nel campo della cannabis, con un costo esorbitante da parte della collettività, che non solo non ricava benefici da questo mercato  illegale, ma spende soldi per la prevenzione e la  sanzione.

Non sorprende quindi la decisione del Colorado, dove è in corso una vera e propria corsa all'oro verde da parte  di  produttori, commercianti e consumatori di marijuana. Entrata in vigore il primo gennaio, la norma che legalizza la vendita della cannabis fino a 28 grammi per coloro che hanno compiuto 21 anni e ne consente la coltivazione in casa fino a sei piantine (non più di 12 a famiglia), trasformerà Denver, la capitale dello stato americano in una sorta di nuova Amsterdam. Per gli amanti del genere il conto alla rovescia era iniziato nel novembre del 2012, quando in seguito ai risultati di un referendum il Colorado e lo Stato di Washington hanno concesso il disco verde all'uso della marijuana per scopi ricreativi e medici.

Il mercato potenziale è enorme: secondo una ricerca della società ArcView, le vendite di cannabis legale aumenteranno del 64% tra il 2013 e il 2014, da 1,4 miliardi a 2,34 miliardi di dollari. In Colorado sono state concesse licenze a 348 negozi, che potranno vendere fino a 28 grammi di cannabis ai maggiori di 21 anni. Nello Stato di Washington sono state depositate 3746 richieste di licenza.
Anche se nei negozi la cannabis è più cara che in strada, visto che costa quasi il doppio, i fautori della legge sono sicuri che con questa legge si  toglierà una grossa fetta di mercato alla criminalità. Al bancone dei coffee shop si deve mostrare un documento di identità e si può pagare solo in contanti. In questi locali, di solito, si vendono anche bong, pipe e tutto ciò che serve per fumare. E per i più pigri si possono comprare anche spinelli già rollati.

A dicembre era l'Uruguay era stato il primo Paese al mondo a legalizzare l'uso e la coltivazione "libera" della cannabis. Al termine di 12 ore di dibattito il Senato aveva approvato il testo definitivo. I deputati avevano già dato il loro ok alla legalizzazione a luglio. Se la costituzionalità della legge sarà confermata, essa entrerà in vigore nell'aprile 2014.
La nuova normativa autorizzerà la produzione, distribuzione e vendita di cannabis e permetterà ai privati cittadini di coltivare in proprio l'erba su scala ridotta per poterla rivendere a gruppi di consumatori, ma tutto sotto il controllo e la supervisione dello Stato.

La legalizzazione della marijuana in Uruguay è un'iniziativa del presidente José "Pepe" Mujica, 78enne ex guerrigliero Tupamaros, che tuttavia ha riconosciuto lo spirito sperimentale del progetto, che va ben oltre le misure da poco approvate negli Stati americani del Colorado e Washington o a legge simili in Olanda e Spagna.
In base alla nuova legge, i consumatori maggiorenni potranno coltivare fino a sei piante per persona o acquistare la marijuana dai gruppi di coltivatori o un massimo di 40 grammi al mese in farmacia. Dovranno comunque registrarsi presso gli sportelli del governo. La cannabis rappresenta il 70% del consumo di droghe in Uruguay e il suo uso si è ampiamente diffuso nell'ultimo decennio con circa 200mila consumatori su 3 milioni e mezzo di abitanti.

DAVID ICKE: SIAMO DENTRO UN CAMBIO VIBRAZIONALE

 IL SISTEMA DI CONTROLLO NON SOPRAVVIVERA’! 
“Una nuova consapevolezza sta emergendo, per decodificare un NUOVO MONDO. Questo cambio vibrazionale sta entrando nei luoghi oscuri delle società segrete, nelle fogne del sistema di controllo, che sta andando verso la sua fine. Pensiamo che il sistema di controllo stia aumentando il suo potere e si, in superficie cosi’ appare… ma in realtà sta gettando le sue ultime carte. La verità è che non ha chance di sopravvivenza, perchè c’è una nuova energia che è stata “soffiata” in questo sistema di controllo, che sta anzando a pezzi.

Si, in questo processo di risveglio, non è ancora la maggioranza, ma il numero di coloro che si stanno risvegliando è fantastico.

Mentre veniamo colpiti da questa nuova energia… non deve esserci piu’ paura e complicità sottomessa. Ecco perchè tutta questa gente del sistema di controllo, data la loro arroganza e apparente potere, è terrorizzata dal risveglio della umanità. Il predatore è terrorizzato dal risveglio umano.

“Loro” possono vedere oltre la timeline (la linea del tempo) e sapevano perciò che questo tempo sarebbe arrivato. In passato l’umanità non sapeva di essere controllata da quella forza, che poteva perciò andare avanti in modo indefinito.

Ma quel che è successo è che… sapendo che questo cambiamento vibrazionale sarebbe arrivato … ora “loro” cercano di buttare tutto all’aria. Ecco anche perchè stanno manipolando il nostro campo magnetico: per far deviare la frequenza di questo cambiamento che ci risveglierà.

OGM, medicine, microchip, inquinamento magentico, cellulari… tutti sono per destabilizzare il nostro computer-corpo, per impedirci di ricevere le nuove frequenze di questo bellissimo cambiamento che si sta dispiegando.

I nostri figli e nipoti non vivranno in uno stato orwelliano, in una dittatura globale fascista. Questo è il periodo in cui tutto questo se ne sta andando: se ne sta andando una base informativa (una serie di infomazioni inscritte, ndt).

Quel che penso è che questa tecnologia HAARP, con base iniziale in Alaska e ora diffusa anche in altre parti del mondo, quel che essa fa… è far rimbalzare le onde radio oltre l’atmosfera, nei suoi strati superiori, per poi ritornare sulla terra. Si, si può manipolare il clima ed anche creare terremoti ed altro, ma lo scopo primario per cui esiste è per essere di supporto alla soppressione del cambo vibrazionale della terra, così da impedirci ancora di ricevere l’impatto di questa energia di cambiamento.

Anche con le scie chimiche cercano di creare una realtà, che funga da barriera per quelle vibrazioni di cambiamento.

Il cambio è epocale ed è arrivato naturalmente. Questo cambio vibrazionale, queste vibrazioni ti guariscono dentro e quindi guariscono la scissione nella psiche umana, che ha causato cosi tanto caos e che si manifesta nella olografia delle guerre, delle liti, delle ossessioni, dell’affamare un mondo di abbondanza, della frustrazione, ed è questa scissione su cui si basa questo meccanismo di controllo”.
FONTE