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Disoccupazione allo 0 per cento, case che costano 15 euro al mese, terre espropriate ai latifondisti e distribuite ai lavoratori. Qui la crisi non è arrivata ed oggi il comune viene preso come modello di società diversa.
Nel
cuore dell’Andalusia, esattamente al centro del quadrilatero formato da
Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga, c’è un piccolo centro chiamato Marinaleda,
dove avvengono cose fuori dal comune.
Qui il tasso di disoccupazione è
dello zero per cento, comprare un appartamento costa 15 euro al mese,
così come la mensa scolastica per i bambini, la terra viene lavorata a
mano in maniera ecologica ed ecocompatibile.
Strano
che ciò accada proprio nella regione colpita più duramente dalla crisi,
l’Andalusia, all’interno di una Spagna vessata da durissime politiche
di austerità. Ma tant’è.
Marinaleda rappresenta agli occhi di molti una
sorta di moderna utopia socialista.
Al suo sindaco, l’alcalde Juan Manuel Sánchez Gordillo non manca proprio niente del lìder rivolucionario,
quasi più sudamericano che spagnolo: barba folta e grigia, camicia
aperta sul petto e pantaloni sdruciti, una passione per la lotta di
classe e per i discorsi coinvolgenti.
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