NEW YORK- Pesante accusa ONU ai danni dell’Europa: non fa abbastanza contro i reati sessuali.
La parità tra uomini e donne è riconosciuta costituzionalmente da 139
su 192 membri delle Nazioni Unite. Tuttavia, agli occhi delle leggi
nazionali, la disparità tra i due sessi persiste e si traduce anche e
soprattutto nella grave limitazione della possibilità di denunciare
apertamente casi di violazioni.
Accade nel mondo: ancora oggi 603 milioni di donne
non hanno protezione legale contro la violenza domestica. Accade nella
“civilissima” Europa, sede storica di giuristi illustri, ma che ancora
oggi non riesce ad evitare l’impunità dei crimini sessuali. Esempio ne è
il fatto che esistono paesi in cui lo stupro coniugale non è
esplicitamente considerato reato: tradotto in termini numerici,
2.600 milioni di donne in 52 diversi paesi possono essere aggredite dai
loro mariti, senza che questi ultimi subiscano alcuna punizione.
Sono solo alcuni dei dati raccolti nel primo rapporto di ONU-Donne, l’Organo delle Nazioni Unite per le politiche e le azioni di uguaglianza di genere. Le donne, secondo quanto riferisce la sua direttrice (nonché ex presidentessa cilena) Michelle Bachelet, “Stanno
facendo sempre più la differenza, provocando un radicale cambio nella
società, cosa che spesso fa paura all'universo maschile”.
Denunce: pochissime vanno a buon fine
Però, nel frattempo, discriminazioni e violenza di genere sono ancora
all’ordine del giorno e non sono state prese delle misure legislative
adeguate per contrastare il fenomeno. L’inchiesta rivela che solo il 14% delle denunce per violazione in 13 diversi paesi europei termina con una condanna. Ci sono casi, come quello del Belgio, in cui non si arriva neppure al 5%.
Ciò, sommato al costo del processo, le difficoltà pratiche, e la
vergogna per le cosiddette “stigmate” sociali, fa sì che l’indice di
abbandono sia molto elevato.
Le donne, denuncia la Bachelet, “continuano a patire ingiustizie, violenza e disuguaglianza sia in casa che nell'ambiente lavorativo”.
Alcuni dei fattori che spiegano tale triste fenomeno sono le leggi
basate su tradizionalismi o religione, che restringono i diritti delle
donne soprattutto in ambito privato. È una condizione molto frequente
anche e soprattutto nel cosiddetto mondo “evoluto” del Vecchio Continente.
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