27 gennaio: In occasione della Giornata della Memoria per ricordare le vittime del nazifascismo una ragazza di 14 anni ha scritto un bellissimo tema, durante un compito in classe. Desidero ospitarlo sul mio blog perché mi ha fatto venire i brividi mentre lo leggevo, dunque... vi passo l'emozione:
Ventisette gennaio, giornata della Memoria per
ricordare le vittime del nazifascismo. Dal binario 16 di Santa Maria
Novella domani partirà il treno della Memoria, direzione Auschwitz a
conclusione di un viaggio di studio e riflessione.
Di seguito il tema scritto da una studentessa del primo anno del liceo scientifico Gobetti di Firenze, Irene Rinaldi.
"Conoscere
bene gli eventi del passato aiuta a vivere in modo piu’ consapevole il
presente e a progettare un futuro possibile e migliore. Per questo
possiamo affermare che la Memoria genera speranza… Sei d’accordo?"
"Cara Memoria,
Dove sei? Che fine stai facendo?
Salgono
al potere partiti neonazisti, si usano simboli in puro stile
Hitleriano, si uccidono le persone di colore… Ma in che mondo ci hai
lasciati? Perche’ te ne vai?
Lo so perché: tu scappi apparentemente,
ma in verità è la gente che non ti vuole, ti evita, si allontana il
più possibile da te, o forse semplicemente non ti conosce,
probabilmente sì, è proprio questo il problema: “la gente non ti
conosce” la stupidità sta “rubando” i cervelli e i cuori, e i dittatori
quando trovano l’ignoranza la coltivano. Ma i frutti poi mica li
vendono, li raccolgono brutalmente, li sbattono in cassette di plastica
verde, uno sopra l’altro, ne fanno cibo per i loro denti; e una volta
azzannati dalle tiranniche fauci del “padrone”, non ce la fanno a scappare i frutti.
Allora
ci devi aiutare tu, ma non ci devi aiutare a scappare dalle “fauci” ci
devi aiutare a non finirci proprio: ci devi spiegare che una cosa del
genere pochissimo tempo fa ha fatto morire cinquanta milioni di persone,
devi raccontarcelo, devi!
Come lo costruiamo, noi giovani, un futuro senza di te?
Noi
ci impegniamo, studiamo il passato ed urliamo a tutto il mondo le
brutalità che l’hanno costruito, ma senza che la gente si fidi di te,
capisca che tu sei vera, che non narri di favole con l’orco cattivo, ma
racconti la triste verità di sei milioni di persone che trasportavano
pesanti incudini in mano, magari con una scarpa sola, soffocate da un
recinto spinato e che poi, una dopo l’altra, sono state uccise dalla
noncuranza di una mano armata, chi lo capisce che non può esserci
futuro? Come glielo diciamo alle persone qua intorno che non c’è
speranza?
C’è bisogno di te: prendi il cuore, la mente di ogni
individuo e portalo a ragionare, non perderti in chiacchere dicendo che
ciascun uomo deve avere la dignità di un altro, che il mondo è bello
perché è vario, quello lo capiscono in pochi, sii concreta, diretta,
di’ che non c’è futuro senza di te, che tutto andrà ad aggravarsi, non
poco. Spiegalo che una delle poche speranze sei tu, l’aspettativa, la
possibilità.
Resisti, ti prego, non darla vinta agli stupidi, rimani, perché solo così sarà possibile andare incontro alla soluzione alle numerose ingiustizie dell’umanità attuale.
Con affetto Irene"Resisti, ti prego, non darla vinta agli stupidi, rimani, perché solo così sarà possibile andare incontro alla soluzione alle numerose ingiustizie dell’umanità attuale.
(26 gennaio 2013)
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