La vicenda toponomastica femminile - femminismo al sud (che potrete leggere in Mondo Donna: il futuro 360 gradi pubblicato in questo blog) ha suscitato in me ANCHE la sensazione di una storia lasciata a metà per come si è svolta.
Anzi, più che lasciata a metà direi troncata bruscamente!
"Perdonate, con tutta franchezza non m'interessa stare a fare indagini. (...) Se nessuna ha detto quel che altre hanno creduto di capire e a cui altre hanno risposto in vario modo, beh, molto meglio così. (...) Se in modo involontario ho contribuito ad alimentare equivoci me ne scuso, (....) Il mio contributo alla discussione termina qui."
(ecco, questo è l'UNICO intervento - non integrale, ma non ho escluso molto! - di una delle partecipanti alla discussione, e non si tratta neppure di chi la lanciato il sasso! Oltretutto lo ha fatto pure in modo errato, e questo si evince dai commenti postati in Mondo Donna: il futuro 360 gradi)
"Perdonate, con tutta franchezza non m'interessa stare a fare indagini. (...) Se nessuna ha detto quel che altre hanno creduto di capire e a cui altre hanno risposto in vario modo, beh, molto meglio così. (...) Se in modo involontario ho contribuito ad alimentare equivoci me ne scuso, (....) Il mio contributo alla discussione termina qui."
(ecco, questo è l'UNICO intervento - non integrale, ma non ho escluso molto! - di una delle partecipanti alla discussione, e non si tratta neppure di chi la lanciato il sasso! Oltretutto lo ha fatto pure in modo errato, e questo si evince dai commenti postati in Mondo Donna: il futuro 360 gradi)
Come è nata e come è stata fatta evolvere la vicenda a me non sta bene:
- perché non amo le situazioni inconcluse,
- perché non trovo sia edificante lanciare un'accusa e delegare automaticamente altri a risponderne,
- perché non si può NON intervenire in un confronto (tra l'altro richiesto) con la parte accusata (già pronta al dialogo),
- perché ANCHE queste situazioni fanno parte di una visione a 360° (i rapporti con l'altr*) e per questo non possono essere trascurate o trattate da quisquiglie, nonostante la carenza di tempo per il grande (e lodevole) lavoro che è in fermento in questi giorni (che ci sarà da correre poi!).
Cosa sono 5 minuti da dedicare con comodo ad una richiesta di confronto/chiarimento rispetto alla conseguenza di un rapporto nato in modo antipatico?
"(...) Ma proprio perché sono giovani non rinuncio al dialogo con loro." (tratto da un commento di Adriana nella discussione in questione).
A me sembra che si parli bene e si pratichi male!
Le persone che hanno partecipato alla discussione e fanno parte della rete delle reti lo avranno letto il manifesto? No perché se non ho letto male io, si parlava anche di stare in contatto tra blogger...
Tutto è nato dal post di Adriana Perrotta (impegnata nel gruppo di lavoro toponomastica femminile) che ha lasciato intendere fosse stato proprio FaS a criticare questa iniziativa.
Ha scritto: "A proposito della risonanza del nostro lavoro sui media: alcune giovani donne del blog femminismoasud si chiedono perché tanta risonanza pubblica nazional e internazionale a Toponomastica, quando ci sono notizie quotidiane così tragiche di violenze alle donne. Si chiedono se non sia un modo di stornare l'opinione pubblica dalle notizie importanti, e ci bollano come persone in cerca di fama, alle quali sfugge l'essenza delle cose. Io spesso seguo le loro battaglie e ne condivido parte, perciò ho risposto quello che segue (e se qualcun'altra le segue può interloquire con loro)"
Sarebbe bastato che intervenisse nel post titolato "Mondo Donna: il futuro 360 gradi" per rispondere agli interventi di FaS e chiarire direttamente con gli interessati questa vicenda (che ora NON definisco più una svista, un fraintendimento, una polemica...).
Tra l'altro è intervenuta anche Alessandra, proprio la ragazza che ha comunicato con lei via mail... quale confronto più diretto e chiarificatore avrebbe potuto desiderare?
Le persone che hanno partecipato alla discussione e fanno parte della rete delle reti lo avranno letto il manifesto? No perché se non ho letto male io, si parlava anche di stare in contatto tra blogger...
Tutto è nato dal post di Adriana Perrotta (impegnata nel gruppo di lavoro toponomastica femminile) che ha lasciato intendere fosse stato proprio FaS a criticare questa iniziativa.
Ha scritto: "A proposito della risonanza del nostro lavoro sui media: alcune giovani donne del blog femminismoasud si chiedono perché tanta risonanza pubblica nazional e internazionale a Toponomastica, quando ci sono notizie quotidiane così tragiche di violenze alle donne. Si chiedono se non sia un modo di stornare l'opinione pubblica dalle notizie importanti, e ci bollano come persone in cerca di fama, alle quali sfugge l'essenza delle cose. Io spesso seguo le loro battaglie e ne condivido parte, perciò ho risposto quello che segue (e se qualcun'altra le segue può interloquire con loro)"
Sarebbe bastato che intervenisse nel post titolato "Mondo Donna: il futuro 360 gradi" per rispondere agli interventi di FaS e chiarire direttamente con gli interessati questa vicenda (che ora NON definisco più una svista, un fraintendimento, una polemica...).
Tra l'altro è intervenuta anche Alessandra, proprio la ragazza che ha comunicato con lei via mail... quale confronto più diretto e chiarificatore avrebbe potuto desiderare?
E invece no! Non si è presentata nessuna delle partecipanti alla discussione e men che meno lei.
Ma non si parlava di comunicare, di interloquire, di trasmettere...?
Ma cosa vogliamo trasmettere?
E a chi?, se non si conosce neanche chi si ha davanti?
E come fare a conoscerl* se non si comunica, se non si prende contatto?
Infine, all'ennesima richiesta di chiarimenti da parte di una rappresentante di FaS ho potuto leggere (finalmente!) soltanto una mezza risposta (probabilmente perché chi ha risposto non era a conoscenza diretta dello scambio di mail tra Adriana e Alessandra e non poteva fare altrimenti).
Una mezza risposta, dicevo, che mi ha spronato ancora di più a scrivere questo post:
Risposta: "(...) con tutta franchezza non m'interessa stare a fare indagini. (...) se invece non si tratta di equivoci ma di realtà, accolgo le posizioni delle altre senza adeguarmi necessariamente alle loro e senza sentirmi particolarmente lesa da quanto da loro - eventualmente - espresso. Il mio contributo alla discussione termina qui".
Risposta: "(...) con tutta franchezza non m'interessa stare a fare indagini. (...) se invece non si tratta di equivoci ma di realtà, accolgo le posizioni delle altre senza adeguarmi necessariamente alle loro e senza sentirmi particolarmente lesa da quanto da loro - eventualmente - espresso. Il mio contributo alla discussione termina qui".
Non m'interessa stare a fare indagini non si batte!!
Io sono andata a leggerlo l'articolo indicato da Jo Otto Marzo: MLVD e maschere rosse contro la violenza maschile sulle donne! dove si parla ANCHE dell'iniziativa toponomastica femminile:
("E per finire dico che dopo una lunga chiacchierata con Pia Covre, Presidente del Comitato per i diritti delle Prostitute, lei suggeriva, per esempio, di caratterizzare l’otto marzo facendo anche una piccola grande cosa della quale si ragiona da un bel po’. Esattamente da quando è partita la campagna del lenzuolo contro la violenza sulle donne. Si diceva che nelle città non c’era una sola via intitolata alle donne vittime di femminicidio ma in ogni caso alle donne in generale e ora è nato il gruppo di Maria Pia Ercolini sulla Toponomastica femminile e si scopre che le vie dedicate alle donne sono quasi nulla. Dunque sarebbe bello caratterizzare l’otto marzo anche con dei blitz, in maschera rossa, per segnare la “Via delle donne migranti” o la “Via delle donne precarie” o ciò che volete voi.")
Ho letto questo bellissimo articolo e INFORMO che ho la sensazione di non aver perso il mio tempo dedicandolo ad una doverosa verifica, perché intanto che verificavo mi sono anche arricchita (tutt* abbiamo qualcosa da imparare l'un* dall'altr*).
Detto ciò, devo dire che non rimpiango di aver "perso tempo" a commentare il post di Adriana perché grosso modo ognuna, dicendo la sua, ha anche apportato spunti e riflessioni:
Maria Antonietta D'emilio: L'iniziativa è ottima, sembra una piccola cosa ma in realtà fa molto pensare, anche se prima di ottenere lo scopo perseguito non so quanto tempo passerà, visto che si può intervenire solo sulle nuove strade. Bisognerà quindi pensare anche a come proseguire. Sulle perplessità di femminismoasud penso che vadano valutate non come contro l'iniziativa della toponomastica ma come un interrogativo che viene posto apertamente a tutte, e cioè, che sulla violenza di genere in esponenziale aumento nel nostro paese c'e' un'AFASIA preoccupante, se è verissimo che si può agire a diversi livelli, è anche vero che abbiamo abbandonato da tempo l'interrogazione e la riflessione sul "privato", quel privato dove la violenza si annida... forse non hanno tutti i torti.
Chiara Rusconi: Infatti non hanno torto, loro si sono concentrate sull'effetto violenza e noi ci stiamo concentrando sulla causa cioé il fattore cultura da trasformare cominciando grazie a Maria Pia dalle vie (è un idea bomba che una volta innescata darà i suoi risultati) comunque non bisogna perdere di vista nell'uno e ne l'altro punto per sradicare tanti tipi di violenza sulla donna.
Maria Pia Ercolini: (...) è più semplice intitolarci una strada che interrompere il femminicidio e qualcuno potrebbe mettersi a posto la coscienza dopo aver piazzato una targa.
Ma se non lavoriamo ANCHE sui simboli e sulla visibilità culturale delle donne non intacchiamo l'immaginario collettivo, irrazionale e persistente, che sulle strade ci rende più corpi che persone.
Maria Pia Ercolini: (...) è più semplice intitolarci una strada che interrompere il femminicidio e qualcuno potrebbe mettersi a posto la coscienza dopo aver piazzato una targa.
Ma se non lavoriamo ANCHE sui simboli e sulla visibilità culturale delle donne non intacchiamo l'immaginario collettivo, irrazionale e persistente, che sulle strade ci rende più corpi che persone.
Insomma, sono "soltanto" rammaricata per come si è svolta tutta la vicenda e specialmente del fatto che Adriana non sia intervenuta per COMUNICARE con FaS e in special modo con Alessandra, la ragazza che ha parlato con lei tramite la mailing list che prontamente si presentata (vedi commenti nel post "Mondo Donna: il futuro a 360 gradi").
Dunque, dal canto mio posso solo dire di essere stata contenta di aver interagito con alcuni di voi (FaS) e di aver sentito anche "l'altra campana", attraverso la lettura dei vostri commenti. Oltre ai motivi su elencati, è anche per ciò mi sono sentita in dovere di scrivere questo post.
Ecco, ora che sento di non aver lasciato a metà una discussione che doveva essere chiarita, posso dire con tutta tranquillità per il mio animo "passo e chiudo con questo capitolo".
Spero solo che tutti questi questi cerchi nell'acqua provocati dal sasso lanciato non ci abbia fatto perdere la fiducia nella ricerca dell'apertura al dialogo.
Buona vita a tutt*
Cara Jo
RispondiEliminaio ho subito risposto il 4 marzo alla mailing list che seguo da anni, se vogliamo essere corrette io ho risposto il 4 marzo, alla mailing listo che seguo da anni, riprendendo il discorso di Vivi, che appariva meno tranchant e dava una possibilità di interpretazione diversa della nostra attività.
Ovviamente fa fede la mail che ho spedito.
non ho avuto alcuna risposta.
Ma di che dialogo parli?
La questione poi che risuona spesso negli interventi successivi (è ovvio che sono tutti a titolo personale, e non riflettono una "linea comune" imposta , voglio sperare )sulla titritera delle madri che considererebbero le giovani (alla mia età una quarantenne è giovane!) inaffidabili, ignoranti, da educare e guidare, con me non attacca. Ho tante amiche ben più giovani di me dalle quali imparo cose, e viceversa.
Un po' del solito vittimismo, che spesso non riusciamo a controllare?
Cordiali saluti
Adriana
Ciao Adriana, felice di leggerti!
EliminaCome avrai notato, FaS si è risentita "semplicemente" del fatto che si sia fatto intendere - tramite il tuo post iniziale che poi abbiamo commentato su fb - che la critica sull'iniziativa toponomastica femminile sia stata espressa proprio dal collettivo.
Nei commenti fatti da alcun* rappresentant* del collettivo (su Mondo Donna: il futuro a 360 gradi) si evince che non è partita da loro (la critica) ma da una delle tante lettrici che scrivono sulla mailing list. Ci hanno tenuto a precisarlo e non si spiegano come sia potuta accadere questa svista.
Sinceramente devo dirti che mailing list non sapevo neanche cosa fosse finché non mi sono imbattuta in questa discussione (sono in internet solo da 4 anni scarsi!), e dunque non potevo neanche sapere che questa mailing list è adoperata da chiunque entri nel blog di femminismo al sud. Ma, visto che hai affermato di seguirla da anni (e quindi sai già cosa sia e come funziona), devo dedurre che sia stata davvero una svista postare: "A proposito della risonanza del nostro lavoro sui media: alcune giovani donne del blog femminismoasud (...)" (?), oppure, Vivi (accennata nel tuo commento) fa parte del collettivo e per questo ci sta tutta la tua frase iniziale? (ma questo può dircelo solo Jo oppure Vivi, o quantomeno un rappresentante di FaS)
Grazie per essere intervenuta.