MESSAGGIO PER STUDENTI UNIVERSITARI E NEO-LAUREATI: INTERROGAZIONE SU "ALMALAUREA"
Il Parlamento è chiuso e ho finalmente tempo di lavorare su alcune
segnalazioni che mi arrivano dalla rete. Su suggerimento di uno studente
(Dario) mi sono occupato del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea,
formato da 65 università italiane e dal Ministero dell’Istruzione. Io mi
occupo di esteri ma ci ho lavorato a stretto contatto con Giuseppe
Vacca, deputato M5S in commissione cultura e istruzione.
AlmaLauea (da statuto) è un ente senza scopo di lucro che, oltre a gestire l’anagrafe, ha come finalità quella di favorire l’occupazione dei neolaureati.
Tra l’altro lo Stato (ossia noi) lo finanzia attraverso un contributo annuale di qualche milione di euro (non sono riuscito a reperire il dato esatto ma lo chiederemo al Ministro).
Tutto apparentemente bellissimo.
AlmaLaurea avrà certamente sostenuto i neo-laureati alla ricerca di un lavoro ma approfondendo la questione (grazie ancora Dario) ho scoperto che AlmaLaurea nel 2005 ha dato vita ad una società a responsabilità limitata che offre un servizio di consultazione della banca dati dei laureati alle imprese interessate. Un servizio gratuito? Assolutamente no! Le imprese devono sottoscrivere un abbonamento che va dai 600 ai 3.200 euro più iva all’anno grazie al quale scaricare un certo numero di curricula.
Se fosse una società privata ad offrire un servizio simile nessuno direbbe niente ma in questo caso stiamo parlando di un consorzio che prende soldi pubblici, che non dovrebbe perseguire scopi di lucro, dove i consorziati sono le Università stesse (che poi, come ci hanno segnalato, addirittura richiedono ai laureandi, prima di discutere la tesi, di compilare il proprio curriculum vitae sul sito Almalaurea).
In un momento drammatico dal PDV occupazionale le imprese possono pagare secondo voi fino a 3200 euro più IVA per trovare giovani da assumere? Stiamo parlando delle imprese italiane, le più tassate d'Europa.
Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro la consultazione della banca dati dovrebbe essere gratuita.
Inoltre ho scoperto che il Presidente di AlmaLaurea e della S.r.l. è Fabio Alberto Roversi Monaco, ex rettore dell’Università di Bologna, già membro del c.d.a. di Telecom Italia Media e di Alleanza Toro S.p.A., ed ora anche Presidente della Banca IMI (la banca d'affari del Gruppo Intesa Sanpaolo).
Roversi Monaco ha fatto parte della loggia massonica bolognese Zamboni-De Rolandis (che è la continuazione della loggia P21, diramazione periferica della P2 a Bologna) e risulta aver avuto un coinvolgimento nelle inchieste sulle logge massoniche per aver violato la legge contro le associazioni segrete (quella approvata dal Parlamento nel 1982 per sciogliere la P2 di Licio Gelli).
L’interrogazione parlamentare è un atto di sindacato ispettivo e (giustamente) non permette di interrogare il Governo sugli esiti di un procedimento giudiziario passato. Certo è che la stampa potrebbe/dovrebbe occuparsi del caso perché la trasparenza è un valore ancor di più per i giovani. AlmaLaurea deve essere trasparente e tutti gli studenti devono conoscerne le modalità lavorative i curricula di chi la gestisce. Il futuro è loro. Abbiamo fatto diverse domande al Ministro e vi terremo aggiornati!
P.S. Per qualche giorno starò fuori dal mondo. Devo staccare completamente.
Nessun commento:
Posta un commento