lunedì 25 agosto 2014

Sulla morte del reporter italiano a Gaza

di Umberto Minopoli
 
Media italiani. Fate bene a nascondere dietro la retorica la morte del nostro giovane connazionale. Dovreste porvi altrimenti delle domande. E sarebbero imbarazzanti per voi. State cantando da tempo la tragedia di Gaza con il metro logoro del racconto epico della lotta tra Davide e Golia. Vi state assumendo la responsabilità' di trattare quelle strade polverose e minate di Gaza come un normale teatro di guerra. Dove mandate a rischiare la vita giovani cronisti a cui fate credere di fare un lavoro eroico. E invece voi, direttori di giornali, di TV, di struttura associate di stampa, state facendo solo un lavoro sporco. Si', sporco. Perché' vi state prestando, senza battere ciglio, all'idea insopportabile della guerra, della vita e della morte di una banda di terroristi. Perché' quel nostro cronista era li'? Cosa c'è' da comunicare nel disinnesco di una bomba? E perché' non farlo da lontan, come sempre si fa in questi casi? Non diteci balle: non era un'azione di guerra da riprendere. Era un'operazione di sminamento normalissima dappertutto e che si svolge dappertutto osservando banalissime regole di sicurezza. La prima? Sul posto ci stanno solo gli artificieri. Invece a Gaza una pericolosissima ma ordinaria azione di sminamento si svolge sotto telecamere e taccuini. Pazzesco! Perché' quello che è normalissima regola dappertutto, non lo è' a Gaza? Perché' solo a Gaza governanti assatanati e terroristi concepiscono la guerra come spettacolo di propaganda. E misurano la vittoria in termini di numero di vittime civili della propria gente. Questa e' Hamas. Per loro il teatro di guerra devono essere case, ospedali, scuole. Per loro le scene di guerra, anche uno sminamento, vanno amplificate  con video e servizi che emozionino il mondo perché' mettono davanti le vittime civili, le case distrutte, le bombe inesplose nei cortili. Tutto da riprendere con foto e video per emozionare. Hamas ha ideato,  a tavolino,  una guerra che deve svolgersi non in campo aperto o intorno ad obiettivi militari come avviene nella terribile convenzione della guerra. Ed  esponendo " al minimo" i civili, dandosi cioè' regole di ingaggio che espongano al minimo i civili ( compresa la regola di allontanare giornalisti e curiosi durante azioni di sminamento). No! Hamas concepisce la guerra come spettacolo della morte dei civili. Ha trasformato strade, scuole, ospedali nel teatro di guerra. Ha inventato gli scudi umani, i soldati-bambino. Costringe la gente durante gli attacchi a stare sotto le bombe. Ha costruito centinaia di canali per colpire Israele ma non li usa come rifugio per i civili ma, solo, per i capi terroristi.  Hamas massimizza il rischio per i civili perché' concepisce l'esibizione di morti civili come successo militare: perché' così' mostrifica l'avversario e punta ad isolarlo confidando sull'emozione del mondo per le vittime civili. Perché' non figurano mai combattenti di Hamas tra i morti palestinesi? Perché' gli israeliani morti sono solo soldati e i palestinesi solo civili? Primo: perché' Hamas trucca i dati per emozionare il mondo. Secondo: perché' Hamas ha trasformato la popolazione civile in combattenti ma indifesi. Solo esponendoli allo spettacolo della morte. Perché' quella e' la guerra per Hamas. E i morti civili sono il suo trofeo. E i media internazionali consentono tutto questo. Tacciono la denuncia dei metodi di Hamas. Titillano questa concezione bestiale, primitiva, odiosa della guerra-spettacolo e del sacrificio ricercato dei civili. Tacciono perché' lo spettacolo e' anche il loro scopo. Loro non dovrebbero solo raccontare e filmare. Dovrebbero contribuire a denunciare la miserabile concezione della guerra, della vita e della morte che hanno i terroristi. Per contribuire ad isolarli. E a perdere. Invece se li fanno amici per raccontare lo spettacolo. Ignobile. E per niente eroico. Continuate pure a criticare Israele, se vi aggrada, ma fate il vostro dovere e dite la verità' su Hamas.Media italiani. Fate bene a nascondere dietro la retorica la morte del nostro giovane connazionale. Dovreste porvi altrimenti delle domande. E sarebbero imbarazzanti per voi.
State cantando da tempo la tragedia di Gaza con il metro logoro del racconto epico della lotta tra Davide e Golia. Vi state assumendo la responsabilità di trattare quelle strade polverose e minate di Gaza come un normale teatro di guerra. Dove mandate a rischiare la vita giovani cronisti a cui fate credere di fare un lavoro eroico. E invece voi, direttori di giornali, di TV, di struttura associate di stampa, state facendo solo un lavoro sporco. Sì, sporco. Perché vi state prestando, senza battere ciglio, all'idea insopportabile della guerra, della vita e della morte di una banda di terroristi.

Perché quel nostro cronista era lì?
Cosa c'è da comunicare nel disinnesco di una bomba?
E perché non farlo da lontano, come sempre si fa in questi casi?

Non diteci balle: non era un'azione di guerra da riprendere. Era un'operazione di sminamento, normalissima dappertutto e che si svolge dappertutto osservando banalissime regole di sicurezza. La prima? Sul posto ci stanno solo gli artificieri. Invece a Gaza una pericolosissima ma ordinaria azione di sminamento si svolge sotto telecamere e taccuini. Pazzesco!

Perché quella che è normalissima regola dappertutto, non lo è a Gaza?
Perché solo a Gaza governanti assatanati e terroristi concepiscono la guerra come spettacolo di propaganda. E misurano la vittoria in termini di numero di vittime civili della propria gente. Questa è Hamas. Per loro il teatro di guerra devono essere case, ospedali, scuole. Per loro le scene di guerra, anche uno sminamento, vanno amplificate con video e servizi che emozionino il mondo perché mettono davanti le vittime civili, le case distrutte, le bombe inesplose nei cortili. Tutto da riprendere con foto e video per emozionare.

Hamas ha ideato, a tavolino, una guerra che deve svolgersi non in campo aperto o intorno ad obiettivi militari come avviene nella terribile convenzione della guerra. Ed esponendo "al minimo" i civili, dandosi cioè regole di ingaggio che espongano al minimo i civili (compresa la regola di allontanare giornalisti e curiosi durante azioni di sminamento).
No! Hamas concepisce la guerra come spettacolo della morte dei civili. Ha trasformato strade, scuole, ospedali nel teatro di guerra.
Ha inventato gli scudi umani, i soldati-bambino.
Costringe la gente durante gli attacchi a stare sotto le bombe.
Ha costruito centinaia di canali per colpire Israele ma non li usa come rifugio per i civili ma, solo, per i capi terroristi.
Hamas massimizza il rischio per i civili perché concepisce l'esibizione di morti civili come successo militare: perché così mostrifica l'avversario e punta ad isolarlo confidando sull'emozione del mondo per le vittime civili.

Perché non figurano mai combattenti di Hamas tra i morti palestinesi?
Perché gli israeliani morti sono solo soldati e i palestinesi solo civili?

Primo: perché Hamas trucca i dati per emozionare il mondo.
Secondo: perché Hamas ha trasformato la popolazione civile in combattenti ma indifesi. Solo esponendoli allo spettacolo della morte. Perché quella è la guerra per Hamas. E i morti civili sono il suo trofeo.

E i media internazionali consentono tutto questo. Tacciono la denuncia dei metodi di Hamas.
Titillano questa concezione bestiale, primitiva, odiosa della guerra-spettacolo e del sacrificio ricercato dei civili.
Tacciono perché lo spettacolo è anche il loro scopo.

Loro non dovrebbero solo raccontare e filmare. Dovrebbero contribuire a denunciare la miserabile concezione della guerra, della vita e della morte che hanno i terroristi. Per contribuire ad isolarli. E a perdere. Invece se li fanno amici per raccontare lo spettacolo. Ignobile. E per niente eroico. Continuate pure a criticare Israele, se vi aggrada, ma fate il vostro dovere e dite la verità su Hamas.

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