La guida definitiva alla Guerra di Gaza. Tutte le verità che non vi dicono
Una premessa: in questi giorni moltissimi filo-palestinesi ci hanno accusati di essere di parte. Hanno ragione. Rights Reporter sta sempre con la democrazia e contro il terrorismo, sta sempre con gli abusati e contro chi abusa dei civili, sta sempre con chi difende la propria popolazione e contro chi usa la propria popolazione per difendersi. Quindi si, siamo di parte, siamo con Israele e contro Hamas. Ma probabilmente essendo contro Hamas difendiamo molto più noi la popolazione palestinese di Gaza di quanto non facciano certi “attivisti” spinti solo da odio anti-israeliano piuttosto che dall’idea di difendere i civili palestinesi. Detto questo, vorremmo spiegare alcune cose ai lettori onde dipanare la cortina fumogena alzata da certi media e dai soliti “attivisti per la pace” che tanto attivi per la pace non lo sono ma che, anzi, fomentano odio senza alcuna vergogna e ritegno.
Perché c’è una guerra a Gaza
Quella in corso è la terza guerra tra
Hamas e Israele da quando nel 2005 lo Stato Ebraico ha restituito la
Striscia di Gaza ai palestinesi per la famosa formula “terra in cambio
di pace”. I media filo-palstinesi o quelli schierati a prescindere
contro Israele vi dicono che la guerra è iniziata come rappresaglia
israeliana per l’uccisione di tre ragazzi israeliani avvenuta per mano
di Hamas. Non è vero. E’ una vera e propria cortina
fumogena per nascondere il vero motivo della guerra, cioè il continuo
lancio di missili dalla Striscia di Gaza su Israele. Loro, i media
filo-palestinesi, non ne hanno mai fatto menzione, ma negli ultimi mesi
da Gaza sono stati sparati migliaia di missili su Israele, e questo
prima che la guerra avesse inizio. Non solo, da diversi mesi
l’intelligence israeliana ha lanciato un serio allarme per i tunnel che
dalla Striscia di Gaza arrivano in Israele. Questi tunnel sono stati
costruiti per portare attacchi contro la popolazione civile e per compiere rapimenti.
I tunnel scoperti dopo l’inizio della guerra confermano che
quell’allarme non solo era reale ma addirittura sottostimato. E chiaro
che se i media hanno taciuto per mesi sul continuo lancio di missili da
Gaza verso Israele oggi non possono attribuire a questo la causa della
guerra, quindi ne devono trovare un’altra.
I morti civili
Premesso che anche un solo morto
innocente è una perdita intollerabile, vorremmo affrontare il discorso
dei morti civili di cui ogni giorno i media ci rendono conto e ci
aggiornano. Prima di tutto ricordiamo le linee guida imposte da Hamas ai giornalisti
secondo le quali ci sono solo morti civili e innocenti. Detto questo, i
media ci dicono che “secondo fonti Onu i morti civili sono….” e ne
danno il numero che cresce ogni giorno. E’ una mezza verità.
E’ vero che è l’Onu che fornisce quei dati ai giornalisti ma chi
fornisce i dati all’Onu? Naturalmente è Hamas. Insomma, la fonte di dati
sui morti civili è Hamas e non l’Onu che ne fa solo da portavoce. Hamas
sostiene che l’80% dei morti sono civili, un dato smentito dai
terroristi di Hamas catturati dall’esercito israeliano che invece
sostengono l’esatto contrario, cioè che l’80% dei morti sono miliziani e
non civili. E’ chiaro che ogni terrorista può essere scambiato per
civile dato che non indossa alcuna divisa proprio per confondersi con la
popolazione (non è una violazione delle leggi di guerra questa?). E se
notate le immagini che arrivano da Gaza (quelle vere, non quelle del
conflitto siriano attribuite a Gaza) noterete come vi facciano vedere
solo donne e bambini feriti come se ha Gaza ci fossero solo donne e
bambini. E vogliamo parlare delle responsabilità? Israele lancia
continui messaggi ai civili di abbandonare le zone che stanno per essere
attaccate. Lo fa per evitare morti civili. Ci sono testimonianze che
Hamas proibisce ai civili di lasciare quelle zone per usarli come scudi
umani. Quindi, di chi è la colpa di quei morti innocenti? Ultima
considerazione non marginale: Israele ha costruito un ospedale da campo
al confine con Gaza per soccorrere i civili palestinesi. Ebbene, non
solo Hamas proibisce ai civili di raggiungere qual campo ma nei giorni scorsi lo ha pure bombardato. Ha sparato contro la sua stessa gente che aveva osato disobbedire.
Le scuole dell’Onu usate come depositi di armi
Le scuole dell’Onu sono usate da Hamas
come depositi di armi. Per la prima volta (piuttosto ipocritamente)
l’Onu ha ammesso di aver trovato dei missili all’interno di una sua
scuola (qui il comunicato)
ma è una cosa ricorrente. Hamas lo fa perché sa che le scuole dell’Onu
sono un rifugio sicuro e fa in modo che i civili si concentrino proprio
li per difendere le proprie armi. Naturalmente queste cose gli “inviati”
si guardano bene dal dirvelo, come si guardano bene dal dirvi che
secondo una indagine del IDF l’ordigno che qualche giorno fa ha colpito
la scuola dell’Onu di Beit Hanoun provocando almeno 15 morti è stato probabilmente sparato da Hamas
e non dall’esercito israeliano. Solo che fa molto più notizia (e
scalpore) dire che è stato l’IDF a sparare. E’ utile alla causa.
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