articolo di Bassam Tawil |
- Noi contaminiamo le nostre
moschee con le nostre mani e i nostri piedi, e poi accusiamo gli ebrei
di profanare i luoghi santi dell'Islam. Se c'è qualcuno che profana
questi luoghi, beh, è chi porta esplosivi, pietre e bombe incendiarie
nella Moschea di al-Aqsa. Gli ebrei che si recano sul Monte del Tempio
non portano con loro pietre, bombe o bastoni. Sono i giovani musulmani
che profanano i nostri luoghi santi con i loro "piedi sporchi".
- Questi leader, tra cui lo stesso Abbas, non vogliono che i loro
figli e nipoti partecipino alla "lotta popolare". Essi sono pienamente
responsabili della decisione di mandare i figli degli altri a lanciare
pietre e bombe incendiarie contro gli ebrei. Standosene tranquillamente
seduti nelle loro lussuose ville e nei sontuosi uffici, a Ramallah, essi
pretendono che Israele sia ritenuto responsabile dei severi
provvedimenti presi contro i palestinesi "innocenti". Il loro obiettivo
principale è quello di mettere a disagio Israele e dipingerlo come uno
Stato che adotta misure severe contro gli adolescenti palestinesi.
- Questi giovani non escono per strada a combattere
"l'occupazione". Il loro obiettivo principale è quello di uccidere o
causare gravi lesioni personali agli ebrei. Se qualcuno lancia una bomba
incendiaria contro una casa o un'auto, il suo obiettivo è quello di
bruciare vivi i civili.
- È come se i nostri leader dicessero che lanciare pietre e bombe
incendiarie contro gli ebrei nelle loro auto e contro le loro case sia
un diritto fondamentale dei palestinesi. I nostri leader credono che
Israele non abbia alcun diritto di difendersi da coloro che cercano di
bruciare vivi gli ebrei alla guida dei loro autoveicoli o che dormono
nelle loro case.
Mentre Hamas e la Jihad islamica continuano a sfruttare i nostri
adolescenti nella Striscia di Gaza addestrandoli a unirsi al jihad
contro gli ebrei e gli "infedeli", i nostri leader in Cisgiordania
commettono un crimine simile contro i giovani palestinesi.
I dirigenti dell'Autorità palestinese (Ap), guidata da Mahmoud Abbas
che erroneamente dice di essere il presidente dello Stato di Palestina,
incoraggiano i nostri ragazzi a ingaggiare la cosiddetta "resistenza
popolare" contro Israele, ma non sono disposti a mandare i loro figli e
nipoti a unirsi alla "lotta popolare". Come al solito, i nostri leader
vogliamo che siano i figli degli altri a uscire per strada a lanciare
pietre e bombe incendiarie contro gli ebrei.
La "lotta popolare" che la leadership dell'Ap sta conducendo in
questi giorni è tutt'altro che pacifica. In alcuni casi, ha dimostrato
di essere letale. Di recente, Alexander Levlovich è morto
dopo aver perso il controllo della sua auto a Gerusalemme. Le indagini
hanno mostrato che almeno quattro giovani arabi avevano lanciato pietre
contro l'autoveicolo, facendo sì che Levlovich perdesse il controllo del
mezzo e andasse a sbattere contro un albero.
Nel corso degli ultimi mesi, centinaia di giovani palestinesi di
Gerusalemme sono stati arrestati per aver lanciato pietre e bombe
incendiarie contro autoveicoli israeliani. Questi ragazzi hanno fornito
varie spiegazioni sul motivo che li aveva indotti a prendere parte alla
"resistenza popolare" contro Israele. La maggior parte di loro voleva
protestare contro le visite degli ebrei al Monte del Tempio – un atto
che secondo i nostri leader equivale a una "contaminazione" dei luoghi
santi islamici. Mahmoud Abbas, che non è affatto un musulmano devoto, di
recente ha accusato gli ebrei di profanare la Moschea di al-Aqsa con i
loro "piedi sporchi".
Abbas e altre figure chiave della leadership dell'Autorità palestinese lanciano quotidianamente minacce
contro Israele, in risposta alle visite assolutamente pacifiche degli
ebrei al Monte del Tempio. Uno di loro, Mahmoud Habbash, è arrivato a
dire che tali visite potrebbero far scoppiare una terza guerra mondiale.
È questo tipo di incitamento che spinge i nostri giovani a lanciare
pietre e bombe incendiarie contro gli ebrei. Questi ragazzi non escono
per strada a combattere "l'occupazione". Il loro obiettivo principale è
quello di uccidere o causare gravi lesioni personali agli ebrei.
Altrimenti, come si spiega il fatto che i questi giovani lancino decine di ordigni incendiari
contro le abitazioni degli ebrei nella Città Vecchia? Se qualcuno
lancia una bomba incendiaria contro una casa o un'auto, il suo obiettivo
è quello di bruciare vivi i civili.
I nostri leader, che sono pienamente responsabili della decisione di
inviare questi giovani a lanciare pietre e ordigni incendiari contro gli
ebrei, se ne stanno comodamente seduti nelle loro lussuose ville e nei
sontuosi uffici, a Ramallah, fregandosi le mani con profonda
soddisfazione. Abbas e diversi leader palestinesi della Cisgiordania
vorrebbero vedere i nostri giovani causare disordini nelle strade di
Gerusalemme e sul compound della Moschea di al-Aqsa, in modo da poter
ritenere Israele responsabile dei severi provvedimenti presi contro i
palestinesi "innocenti. Il loro obiettivo principale è quello di mettere
a disagio Israele e dipingerlo come uno Stato che adotta misure severe
contro gli adolescenti palestinesi, la cui unica colpa è quella di
partecipare alla "resistenza popolare".
Dopo aver istigato i nostri ragazzi ad abbandonarsi ad atti di
violenza contro gli ebrei, i nostri leader ipocriti ora si affrettano a
condannare le nuove misure israeliane contro chi lancia pietre. È come
se i nostri leader dicessero che lanciare pietre e bombe incendiarie
contro gli ebrei nelle loro auto e contro le loro case sia un diritto
fondamentale dei palestinesi.
Uno dei maggiori ipocriti è Saeb Erekat, il veterano negoziatore
palestinese che di recente è stato eletto segretario generale dell'Olp.
Erekat, che non ha mai inviato i suoi figli a lanciare pietre e ordigni incendiari contro gli ebrei, ha condannato
le misure di recente approvate da Israele contro i palestinesi che si
lasciano andare ad atti di violenza. Egli ha detto che queste misure
sono "disumane" e fanno parte della campagna israeliana di "incitamento"
contro i palestinesi.
Ma Erekat e il suo capo, Mahmoud Abbas, non denunciano la violenza
commessa dai palestinesi contro gli ebrei. Hanno parole di condanna solo
quando Israele arresta i giovani che lanciano pietre e bombe
incendiarie. I nostri leader credono che Israele non abbia alcun diritto
di difendersi da coloro che cercano di bruciare vivi gli ebrei alla
guida dei loro autoveicoli o che dormono nelle loro case.
Se c'è qualcuno che profana questi luoghi, beh, è chi porta
esplosivi, pietre e bombe incendiarie nella Moschea di al-Aqsa. Nel
corso degli ultimi mesi, decine e decine di giovani palestinesi hanno usato la moschea come rampa di lancio
per attaccare i visitatori ebrei al Monte del Tempio. Gli ebrei che vi
si recano non portano con loro pietre, bombe o bastoni. Sono i giovani
musulmani che profanano i nostri luoghi santi con i loro "piedi
sporchi".
Queste notizie mostrano che i musulmani non hanno rispetto per i loro
siti religiosi. Le immagini di giovani a volto coperto dentro la
Moschea di al-Aqsa, che assemblano pietre per aggredire gli ebrei,
rivela le reali intenzioni dei rivoltosi e di chi sta dietro a loro:
fare del male ai visitatori ebrei e ai poliziotti, che comunque non
hanno alcuna intenzione di entrare nella moschea.
Noi contaminiamo le nostre moschee con le nostre mani e i nostri piedi, e poi accusiamo gli ebrei di profanare i luoghi santi dell'Islam. Non solo mentiamo, ma mostriamo anche il massimo livello di ipocrisia e impudenza. Pianifichiamo e avviamo la violenza sul Monte del Tempio, e anche altrove, e poi corriamo a dire al mondo intero che Israele arresta i nostri giovani "senza motivo".
È ovvio che i nostri leader ancora una volta ci conducono verso la
catastrofe. Vogliono che i nostri figli si facciano male o vengano
uccisi, in modo da poter andare alle Nazioni Unite a lagnarsi del fatto
che Israele fa uso di "forza eccessiva" contro i palestinesi. I nostri
leader, ovviamente, non dicono al mondo intero che sono loro a incitare
questi giovani a uscire per strada e aggredire i primi ebrei che
incontrano. Né dicono al mondo che sono i musulmani, e non gli ebrei, a
contaminare i luoghi santi dell'Islam attraverso le loro azioni
violente.
FONTE: http://it.gatestoneinstitute.org/6683/palestinesi-leader-bugiardi
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