domenica 10 aprile 2011

Essere donna oggi

intervista ad Anna, classe 1931

Pensi sia più difficile essere donna oggi?
Oggi è più facile essere donna perché non ci si fa comandare. Prima non era così. Bisognava fare soltanto quello che dicevano loro. Era normale. Ti dicevano che dovevi fare del tutto per tenere unita la famiglia. Dovevi abbozzare anche se venivi picchiata. Ce lo raccomandavano stesso i nostri genitori.  E questo succedeva al 90% delle donne della mia età. Quante ne abbiamo subite anche dalle suocere e dalle cognate, uuuuhhh. 
Anche oggi ci sono i dittatori ma solo per chi si fa comandare! Le ragazze devono tenere la guardia sempre alzata e non farsi mancare mai il coraggio di mandarli affa...lo (beep!) quando ci vuole. Certo, con alcuni si può anche ragionare, ma con altri proprio no perché sono nati marci. 
Per fortuna non sono tutti uguali eh?
Si, però un albero non dà soltanto frutti buoni, e per quelli tarati ci vorrebbe un intervento decisivo e duraturo, perciò è inutile metterli in prigione e poi farli uscire subito. Bisogna metterli ai lavori forzati, altro chè (si riferisce a coloro che arrivano anche ad uccidere le proprie compagne). Oggi le donne hanno la possibilità di divorziare ma non sempre gli riesce di farlo con tranquillità. Intanto è un passo avanti alla mia generazione che se lo sognava soltanto. C'erano troppi problemi: come tiravi a campare se un lavoro non te lo davano perché femmina e pure ripudiata, mica separata, ripudiata!! capisci? Insomma c'era d'aspettarsi che ti additavano come donnaccia e quindi tutte le porte erano chiuse. Prima dovevamo per forza avere un solo fidanzato e sposarci con quello. Ci piaceva o no era uguale. Oggi invece le donne possono scegliere.
Anche quando eri giovane tu c'erano altrettanti stupri?
Le violenze sessuali c'erano pure prima, ma non le affrontavamo perché era una vergogna sia per la ragazza che per tutta la famiglia. Capisci? Non si vergognava lo stupratore, si doveva vergognare la ragazza che subiva la violenza perché si diceva che era stata lei a provocare l'uomo. L'uomo cacciatore dei miei stivali! Ovviamente, quando si sapeva in giro, poi la ragazza non si maritava più perché nessuno la voleva, primo perché non era più vergine e secondo perché la colpa era sua se l'avevano violentata.
Perciò se alcune non denunciano forse è perché provano vergogna?
Si, credo che se oggi ci sono donne che non denunciano lo stupratore, è perché può darsi che si portano appresso questa vergogna e si sentono pure in colpa (retaggio del passato). Ma invece devono mettere le foto dappertutto di queste mele marce. Li devono far vedere chi sono così le altre non ci cascano!

Mentre mi racconta la sua esperienza di donna nell'Italia di quegli anni, la notizia di Iman al-Obeidi non mi abbandona un attimo. Alla fine del mese di marzo 2011 questa giovane donna avvocato ha fatto irruzione in un hotel di Tripoli e ha pregato i giornalisti stranieri di aiutarla, mostrando le sue ferite e denunciando che era stata violentata da 15 uomini del regime. Ha continuato a urlare mentre alcuni agenti di la portavano via, e da allora nessuno l'ha più vista. Iman ha dimostrato di avere coraggio da vendere nel denunciare pubblicamente l'episodio che l'ha coinvolta, e ha detto che ci sono anche altre donne nelle mani di questi teppisti del regime. Gli uomini che l'hanno rapita probabilmente hanno pensato che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di denunciare pubblicamente l'accaduto, perché avrebbe significato subire la vergogna dello stupro in una società conservatrice dove troppo spesso sono le donne a essere incolpate per crimini del genere. Ma nonostante tutto lei ha osato rompere il silenzio che circonda tante vittime della brutalità e della violenza sessuale che le donne vivono nel suo paese. Il regime l'ha additata come prostituta e ha dichiarato che la denuncerà per calunnia contro le forze governative. Una buona cosa è sapere che il popolo libico ha manifestato in suo sostegno.


In effetti durante i processi le donne sono state messe sotto accusa invece che essere difese...
Ah guarda che se mi ricordo di quei processi del 1978 mi si rizzano i capelli. Stiamo parlando di tempi recenti, eppure quelle ragazze sono state martorizzate anche dai giudici. E che cavolo! Ah ma l'avvocato che era una donna gliele ha cantate eh?! (si riferisce a Lagostena Bassi che ha difeso Floriana, una diciottenne di Latina e Rosaria e Donatella di Roma e stuprate e massacrate nel Pontino). Ora però le cose sono molto diverse, grazie a quella bravissima avvocata. Poi ci sono pure tutte queste associazioni... mo' mi viene in mente solo il telefono rosa però le femministe hanno fatto tanto eh? Mi ricordo che tutti i maschi ce l'avevano con loro e dicevano: "ma che se so' messe in capo queste? vonno fa pure l'omini? ma stessero a casa a fa la calzetta!" Ti devo dire la verità che a me il sangue me ribolliva perché c'avevo un marito davvero maschilista, ma me so sempre stata zitta e ho subito, ma poi me so' fatta coraggio e dopo 40 anni di matrimonio ho divorziato. Non ti dico che m'hanno detto i suoi parenti! (i miei m'hanno appoggiato, per fortuna) Vabbé mo è acqua passata, però te lo devo proprio di fija mia, me so' liberata!

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