7 MODI IN CUI LE AZIENDE DEI PESTICIDI PILOTANO LA CRISI DELLE API PER TUTELARE I PROFITTI
di Michele Simon
Inserito il 7 giugno 2014 su Sapere è un dovere
Se vi piace mangiare, allora dovreste fare attenzione a ciò che accade alle api. Lo sapevate che i due terzi delle colture alimentari hanno bisogno dell‘impollinazione
– ogni tipo di cibo su cui facciamo affidamento per avere
un’alimentazione corretta - ossia mele, bacche e mandorle, giusto per
nominarne qualcuna. Questo è il motivo per cui il grave declino nella
popolazione delle api sta avendo sempre più attenzione, con intere campagne tese a difendere le api.
Un forte corpo crescente di prove indica l’esposizione a una classe
di pesticidi neurotossici detti neonicotinoidi (i pesticidi sintetici
più usati) come principale fattore della sparizione delle api.
L’Unione Europea ha proibito i tre neonicotinoidi più usati, in base a
prove scientifiche che indicano che i nicotinoidi possono completamente
ammazzare le api e renderle più vulnerabili ai parassiti, patogeni e
altri stress.
Consideriamo gli spin doctor aziendali (gli strateghi delle strategie di Public Relations, ndt). Come mostra il mio report su Friends of the Earth,
tre delle maggiori aziende di antiparassitari – Bayer, Monsanto e
Syngenta - sono impegnate in una massiccia campagna di disinformazione
pubblica per distogliere il pubblico e i politici dal pensiero che i
pesticidi possano avere qualcosa a che vedere con la morte delle api e
la loro distruzione.
Per decenni la Big Tobacco (la lobby del tabacco, ndt) ha usato
queste strategie, praticando un ostruzionismo che ha provocato milioni
di morti evitabili.
Proprio mentre gli azionisti Bayer si incontravano in Germania questa settimana, il mio report portava una luce critica su queste pratiche aziendali distruttive.
Di seguito ci sono le sette tattiche che le aziende di pesticidi usano per trarre in inganno riguardo alla moria delle api.
1. Fingere di aver cura – con un blitz nelle PR
La Big Tobacco ha perfezionato l’arte di fare il proprio interesse
nelle pubbliche relazioni, cioè quella di apparire come se gli
importasse qualcosa dei problemi causati dai suoi prodotti e di offrire
finte soluzioni.
Un elemento chiave della strategia di PR del settore dei pesticidi è
quello di passare all’offensiva con la creazione di un’ immagine
raffinata in cui essa compare “in prima linea” e assume un ruolo guida
nel “salvare le api”. Ad esempio, l’anno scorso, la Bayer ha avviato il
suo “Bee Care Tour” itinerante (un “tour per la cura delle api”) in un
forum dedicato ai problemi dell’agricoltura a Orlando, in Florida. Il
tour prosegue nel 2014, con fermate a Oregon State University,
Washington State University, University of California, Davis, South
Dakota State University e Purdue University. Nel mese di giugno, il Bee
Care Tour sarà a disposizione per il National Pollinator (la settimana
nazionale dell’impollinatore) a Washington, DC.
2. Creare distrazioni: incolpare qualsiasi cosa tranne i pesticidi
La Big Tobacco era maestra nell’inventare distrazioni per dimostrare
al pubblico che la colpa non era sua. L’ idea è di creare incertezza; come spiegava bene un dirigente dell’industria del tabacco: “Il dubbio è il nostro prodotto” .
In modo analogo, Bayer, Syngenta e Monsanto hanno schierato una
combinazione di tattiche di PR per distogliere l’attenzione dai
neonicotinoidi come causa principale della moria di api. In genere hanno
promosso un argomento “multifattoriale” che minimizza il ruolo dei
pesticidi e produce dubbi su di essi, allo stesso tempo sottolineando l’acaro varroa, agenti patogeni e l’alimentazione delle api come forze primarie che minacciano le api.
Ad esempio, Helmut Schramm, responsabile della Bayer CropScience in
Germania, ha spiegato: “E’ generalmente noto che l’acaro varroa è il
principale nemico delle api”. Per allontanare ulteriormente
l’attenzione, la Bayer ha anche eretto una gigantesca scultura
dell’acaro varroa su un’ape nel suo Centro “Bee Care” (“per la cura
della api”, ndt) in Germania. Come osserva il New York Times, “Opportunamente, Bayer commercializza anche prodotti per uccidere gli acari”.
3. Manipolare la scienza
La Big Tobacco era così impegnata a nascondere gli aspetti
scientifici del fumo che creò il “Tobacco Institute” il quale aveva lo
scopo di fondare una scienza favorevole alle industrie.
Tutte e tre le aziende – Bayer, Syngenta e Monsanto – stanno
rafforzando i loro legami nella comunità scientifica per migliorare la
credibilità della loro tesi che ci sono numerosi colpevoli per la moria
delle api, ma non i pesticidi.
Le aziende stanno finanziando studi scientifici, coltivando alleanze e
partnership strategiche con gli agricoltori, apicoltori e le
organizzazioni agricole, al fine di rafforzare la legittimità delle
proprie argomentazioni e di posizionarsi come “amici delle api”.
4. L’acquisto di credibilità: inserire esperti sui libri paga e cooptare associazioni
Un modo correlato che la Big Tobacco usa per distorcere la scienza è
quello di pagare i ricercatori a contratto e cooptare le organizzazioni
professionali. Ancora una volta, le aziende di pesticidi seguono quella
rotta. Ad esempio, lo scorso giugno, la Monsanto ha ospitato per tre
giorni lo “Health Summit Bee” (Convegno sulla salute delle api, ndt),
dove l’azienda ha ampliato notevolmente il suo raggio d’azione e la sua
influenza nella comunità scientifica.
Al convegno, la Monsanto ha annunciato la formazione di un consiglio
consultivo Bee Honey (ape e miele, ndt), un’alleanza strategica composta
da dirigenti della Monsanto in persona e da altri componenti. Sebbene
il pubblico fosse amico, un sondaggio ha mostrato che solo il 14% dei
presenti pensava che i pesticidi venissero discussi in modo completo o
utile.
Inoltre, l’associazione British Bee Keepers ha ricevuto un
finanziamento significativo da Bayer, Syngenta e altre società di
pesticidi, un accordo che alcuni critici hanno definito una
contropartita per l’approvazione degli insetticidi come “bee friendly”
(innocui per le api, ndt) da parte dell’organizzazione.
5. Incolpare gli agricoltori
Un’altra tattica comune di Big Tobacco è di incolpare i fumatori che
“avrebbero dovuto sapere” che il fumo era mortale. Questa strategia
spudorata viene ora usata dalle aziende di pesticidi.
Ad esempio, il sito web Bee Care di Bayer spinge un uso dei suoi prodotti “che tenga in conto le api”, il che implica che qualsiasi problema con i nicotinoidi è causato da un uso improprio dei propri prodotti da parte degli agricoltori e altri.
Ad esempio, il sito web Bee Care di Bayer spinge un uso dei suoi prodotti “che tenga in conto le api”, il che implica che qualsiasi problema con i nicotinoidi è causato da un uso improprio dei propri prodotti da parte degli agricoltori e altri.
In modo analogo, Syngenta afferma: “I pochi casi di danni alla salute
delle api [causati] da questi pesticidi si sono verificati nelle
rarissime occasioni in cui gli agricoltori hanno utilizzato il prodotto
in modo non corretto (ad esempio non hanno seguito le istruzioni
d’uso).”
Syngenta si spinge ad accusare la paura umana per la moria delle api e
afferma: “Molte persone hanno paura delle api , vespe, calabroni, e
molti altri insetti volanti. Questa paura purtroppo si tramuta in una
grande minaccia per la salute delle api, perchè troppe persone
semplicemente le uccidono se entrano in casa o volano troppo vicino alla
gente”.
6. Mirare ai bambini
Proprio come Phillip Morris si ispirava al personaggio Joe Camel da
giovane ora dalla Bayer arriva il libro per bambini intitolato “Toby e
le api”, in cui in un amichevole vicino, apicoltore spiega al giovane
Toby che le api si ammalano ma “non preoccuparti”, in quanto è solo un
problema di acari, e una medicina speciale farà ritornare le api sane –
una medicina prodotta dalla Bayer. In un altro tentativo di plasmare le
giovani menti, il Centro per le api della Bayer promuove un
concorso chiamato “Colora l’ape” per “incoraggiare gli studenti sotto i
12 anni a conoscere la salute delle api”.
7. Attaccare i legislatori
L’Unione europea è molto più avanti degli USA quando si tratta di
intraprendere azioni per proteggere le api dagli effetti dannosi dei
nicotinoidi. Proprio come Big Tobacco ricercava i favori dei
responsabili politici, così fa l’industria dei pesticidi.
I documenti ottenuti dal Corporate Europe Observatory hanno
rivelato che Syngenta, Bayer, e la European Crop Protection Association
(la lobby dei produttori di pesticidi) sono state impegnate in una
campagna privata di lobbying dietro le quinte, che ha avuto inizio già a
giugno 2012, per evitare un divieto dei neonicotinoidi nell’Unione
europea.
Attraverso una serie di lettere, queste società hanno fatto accuse con discutibile supporto scientifico o di fatto, nel tentativo di convincere i commissari europei che i neonicotinoidi non erano il problema.
Attraverso una serie di lettere, queste società hanno fatto accuse con discutibile supporto scientifico o di fatto, nel tentativo di convincere i commissari europei che i neonicotinoidi non erano il problema.
È necessario muoversi ora per salvare le api e il nostro approvvigionamento alimentare
I politici, i media e il pubblico devono essere consapevoli di queste
tattiche nello stile dell’industria del tabacco, che per anni sono
state usate per ingannare e ritardare l’azione politica per decenni. Non
possiamo permetterci lo stesso ritardo nel proteggere le api da
ulteriori danni.
E‘ ora per il governo degli USA di seguire la guida dell’Unione
europea per proteggere le api e il nostro cibo. L’EPA dovrebbe prestare
attenzione al crescente corpo di scienza che collega i nicotinoidi alla
moria di api e limitare l’uso di questi pesticidi. Il Congresso dovrebbe
approvare il Saving America’s Pollinators Act (Legge per
salvare gli impollinatori dell’America, ndt). La Casa Bianca dovrebbe
spingere sia il Congresso che le agenzie federali a muoversi
rapidamente.
Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. È in gioco il nostro stesso approvvigionamento alimentare.
Michele Simon
Fonte: www.foe.org
28.04.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIELA PALLOTTA
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