lunedì 25 marzo 2013

E’ ufficiale: H.A.A.R.P. crea nuvole di plasma

E’ ufficiale: H.A.A.R.P., il sistema di antenne polarizzate, spacciato ufficialmente per impianto utile a studiare la ionosfera, ha creato nuvole di plasma, secondo i piani indicati anche nel famigerato documento “Owning the weather in 2025”, dove sono menzionati gli A.I.M, ossia "artificial ionospheric mirrors", specchi ionosferici artificiali, schermi atti a riverberare i campi elettrodinamici nell’ambito di operazioni militari, quali l'intercettazione di missili ed il rilevamento di bersagli. Rammentiamo che il plasma è il quarto stato della materia dove agli atomi sono strappati gli elettroni, grazie all’irradiazione di potenti energie. Le nuvole di bario ed i cirri artificiali di bassa quota (smart clouds), prodotti con gli aerei chimici sono strati di simil-plasma con i quali sono veicolate e dirette le onde elettromagnetiche, simulando e ricostruendo a basse altitudini le caratteristiche elettriche della ionosfera. L’affermazione secondo cui viviamo in un gigantesco forno a microonde non assume valenza solo metaforica…


 

Sul sito della Marina militare statunitense è stata recentemente riportata la notizia circa nubi di plasma create con il sistema H.A.A.R.P.

Fisici ed ingegneri che lavorano come ricercatori nei laboratori della Marina degli Stati Uniti alla Plasma physics division (Dipartimento di fisica del plasma), lavorando al programma High-frequency Active Auroral Research Program H.A.A.RP., ossia Programma di ricerca attivo aurorale con l'alta frequenza, nella struttura di Gakona (Alaska, Stati Uniti d’America) hanno prodotto con successo una duratura nuvola di plasma ad alta densità nell'atmosfera terrestre.


A questo link le prime righe dell'annuncio dato sul sito ufficiale della struttura militare.

Nell'articolo viene specificato che, a differenza delle nuvole di plasma generate precedentemente, che duravano appena dieci minuti, questa volta si è riusciti a creare una sfera di plasma più denso. La sfera è stata mantenuta “in vita” per un'ora dalle emissioni delle antenne della stazione H.A.A.R.P. e si è dissolta solo dopo che sono state interrotte le irradiazioni elettromagnetiche dell’installazione ubicate a Gakona.

Di là dai particolari tecnici, viene puntualizzato come l'esperimento, che ha impiegato emissioni sulle alte frequenze con una potenza pari a 3.6 megawatt, sia “part of the Defense advanced research projects agency (D.A.R.P.A.) sponsored Basic Research on Ionospheric Characteristics and Effects (BRIOCHE) campaign to explore ionospheric phenomena and its impact on communications and space weather, ovvero "parte della ricerca di base sugli effetti e le caratteristiche ionosferiche della D.A.R.P.A. (l'Agenzia per i progetti di ricerca avanzata nel campo della difesa - laddove per difesa, è noto, si intende l'esercito), un’iniziativa per esplorare i fenomeni della ionosfera ed i suoi impatti sulle comunicazioni e sul clima spaziale".

Abbiamo quindi la precisa conferma che si tratta di un progetto bellico. L'articolo riferisce pure che "tali nuvole di plasma vengono usate come schermi artificiali alla quota di cinquanta chilometri, un’altitudine inferiore rispetto alla ionosfera. Queste nuvole artificiali sono volte a rilfettere i segnali elettromagnetici ad alta frequenza dei radar e dei sistemi di comunicazione". Inoltre "la prossima iniziativa di H.A.A.R.P., in programma per l'inizio del 2013, includerà sperimentazioni per sviluppare nuvole di ionizzazione, ovvero di plasma, ancora più consistenti e stabili".

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1 commento:

  1. Ecco le rivelazioni del professor Ignazio Guerra, docente di sismologia del dipartimento di fisica dell'Università della Calabria:Professor Guerra esistono i terremoti artificiali?
    Guerra: «I terremoti artificiali vengono provocati in maniera industriale a scopo di ricerca scientifica e ricerca mineraria. A scopo di ricerca scientifica, una volta abbiamo programmato una esplosione di cariche di dinamite da dieci tonnellate, nel Golfo di Taranto perché al momento dello scoppio programmato, una serie di persone con i sismografi portatili erano posizionate ogni 10-20 km lungo la linea che unisce l’Italia alla Yugoslavia, e questo nel 1973, in modo da registrare le onde sismiche prodotte dai terremoti artificiali. Abbiamo realizzato tanti altri esperimenti di questo genere anche sulla terraferma usando camion imbottiti di dinamite.(..)
    Chi ha eseguito questo genere di sperimentazione?
    Guerra: «Il “Gruppo Esplosioni” di cui io ero stato uno dei padri fondatori, sponsorizzato dal CNR, a scopo di ricerca scientifica. Questa linea di ricerca che ormai è ormai obsoleta,(oggi si usa tranquillamente l'HAARP, ndr) veniva anche detta della “sismica a rifrazione profonda” o D.S.S. che è l’acronimo Deep Seismic Soundings. Nel 1975 siamo andati a fare degli scoppi a sud ed a nord dell’Himalaya, siamo stati anche in Pakistan a fare terremoti artificiali».I terremoti, che la gente normale vede soltanto come causa di preoccupazione, in realtà, per gli studiosi, sono anche uno strumento di lavoro e sono tanto utili che quando non ci sono li provochiamo artificialmente . Dopo il 1974, chiamammo il Gruppo Esplosioni, “Gruppo grandi profli sismici” e c’eravamo noi dell’Osservatorio Vesuviano, il Laboratorio della geofisica e della litosfera di Milano, l’Università di Trieste, l’Osservatorio di geofisica e sperimentale di Trieste ed eravamo un gruppo di ricerca che chiedeva ed otteneva. Quello che sappiamo oggi sull’Italia deriva anche da questi profili che noi abbiamo esplorato negli anni Settanta ed Ottanta».
    Quando si provocano terremoti artificiali viene avvisata la popolazione?
    Guerra: «No! Lo sa chi lo deve sapere. Quando facevamo le prove c’era qualcuno che andava a contrattare con il proprietario del terreno scelto e si chiedeva di fare un buco dal quale caliamo delle cariche di dinamite, in cambio del pagamento del raccolto dell’anno. Ovviamente siccome trasportavamo grosse quantità di esplosivo bisognava anche rispondere a delle regole come informare dell’itinerario, dell’orario. Ma non eravamo tenuti ad avvisare la popolazione»

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