Posto questo articolo principalmente per due motivi:
-
il primo è che desidero averlo a portata di mano per rileggerlo tutte
le volte che voglio in quanto lo considero fonte di informazioni reali;
-
il secondo è perché mi sarebbe piaciuto rispondere così a Manlio (e a
quanti come lui) che propende per la propaganda (e qui non ci voglio
aggiungere nulla perché solo "propaganda" già mi fa infervorare
considerato che è uguale a "manipolazione").
Mi
ritengo ignorante in materia, anche se ho cercato d'informarmi per
quanto possibile sulla storia d'Israele, sulla Palestina. Non è facile
districarsi tra la propaganda, i fatti storici, le menzogne, le verità
taciute. No, non è facile e quindi ben vengano articoli del genere per
la mia sete di sapere!
Se leggerete questo post, vi suggerisco anche di andare a leggere i ricchi commenti che si trovano in fondo all'articolo pubblicato dall'autore sul suo blog: egleaph
Articolo di Emanuele Gargiulo
Sono Stanco, veramente stanco di ascoltare tutte le cazzate
impregnate di odio contro Israele del deputato 5 Stelle Manlio Di
Stefano.
Ho sempre confutato la sua falsa propaganda contro Israele sulla sua
pagina, continuo a farlo, ma ho deciso di scrivere un articolo per
confutare punto per punto il suo ultimo discorso contro Israele alla
Camera durante la votazione sul riconoscimento della Pallestina.
La sua propaganda è quella spicciola falsa e ignorante della più bassa propaganda pro-pal(le).
Il “nostro” Manlio pentastellato, come ha lui stesso dichiarato è un
autodidatta, avrà letto delle cose selezionate e ora si atteggia a
paladino della giustizia internazionale, mostra di non capirci nulla, di
essere in malafede e soprattutto senza delle vere basi culturali né di
studio.
Io ho studiato 2 anni di Scienze internazionali e Diplomatiche per poi
integrare questi esami nella laurea in Economia e finanza che ho
ottenuto alla fine dei miei studi. Quindi mi permetto di scrivere su
delle basi accademiche, di studio e di informazione.
Cominciamo:
Vorrei innanzitutto ricordare al nostro perito informatico che lo stato
della Palestina non è mai esistito. L’ultima espressione di governo
indipendente della regione fu il Regno di Giudea fino al 135 d.c. Dopo
di che ci furono solo conquiste imperiali. A cominciare dai Romani che
dominarono la regione. L’imperatore Adriano adottò la risoluzione di
proibire agli ebrei di vivere a Gerusalemme. Fu lui a dare il nome alla
regione “Syria-Palaestina”. I romani restarono fino al 326 per poi
lasciarlo ai bizantini che dominarono la Siria fino al 638 d.c. quando
fu conquistata dall’impero Arabo. Da allora ci furono guerre per il
controllo della regione tra crociati e arabi, fino al 1260 quando
l’impero mongolo conquistò tutta la Siria.
I mongoli la persero nel 1486 a vantaggio dell’Impero Ottomano che
dominò la Syria fino al 1917 quando fu sconfitto nella prima guerra
mondiale e Gerusalemme fu occupata dagli inglesi.
Non lo dico solo io che la Pallestina non è mai esistita lo dice anche
un famoso leader arabo pallestinese Auni Abd Al Hadi, nato a Nablus nel
1889 e fu cittadino dell’impero ottomano.
Al Hadi dichiarò alla commissione Peel nel 1937 testuali parole: “ Non
esiste un paese così [come la Palestina]…. Palestina è un termine che i
sionisti hanno inventato…. Il nostro paese fu per secoli parte della
Siria”.
1- Israele ruba le terre ai Palestinesi
Di
stefano dichiara che è semplice la storia: “Israele è nato perchè il
democratico occidente gli ha donato la terra altrui”. Eppure dice di
aver letto molto e di aver studiato… Ma dove? Su Topolino? Sul blog di
Grullo? O dal professor Arrigoni buonanima? Poveraccio!
Secondo la versione del nostro perito informatico, il cattivo occidente
ha tolto la terra ai palestinesi e l’ha data a questi perfidi sionisti.
Ma Al Hadi ci ha appena detto che la Palestina non è mai esistita,
quindi la terra non era dei “palestinesi”.
Ma vediamo come stanno veramente le cose e ahimé non sono così semplici come ce le disegna il nostro buon tempone a 5 stelle:
Marc Twain (che di certo non era un sionista) visitò la Terra Santa nel
1867 e scrisse di quel viaggio: “Un paese desolato il cui terreno è
abbastanza ricco, ma è dedicato interamente alle erbacce … una distesa
di silenzio luttuoso …. una desolazione …. Non abbiamo mai visto un
essere umano su tutta la strada. … a mala pena un albero o arbusto.
Anche l’ulivo e il cactus, amici di terreni secchi, avevano quasi
disertato il paese. ”
In effetti erano pochi i centri abitati nella regione, per lo più
beduini, drusi e arabi provenienti dall’Algeria in seguito all’invasione
francese del 1830. Algerini invitati dall’impero ottomano per la
politica di demografizzazione di quest’area desolata.
Tra il 1870 e il 1890, L’impero Ottomano accolse 350 mila profughi ebrei
che scappavano dalle persecuzioni in Europa. I turchi erano molto
tolleranti verso gli Ebrei.
La più grande immigrazione si è avuta durante il Mandato britannico
di Palestina tra il 1922 ed il 1945. Gli storici e studiosi vari non
sono unanimi sulle cifre degli immigrati soprattutto sull’immigrazione
clandestina araba. Per quello che riguarda l’immigrazione legale,
secondo i dati ufficiali, tra il 1920 e il 1945, immigrarono in zona 367
845 ebrei e 33 304 non-ebrei. Sia il rapporto della commissione Hope
Simpson del 1930, sia quello della commissione Peel del 1937, confermano
un aumento del benessere e della popolazione araba come conseguenza
dell’immigrazione.
Non è possibile di stimare direttamente l’immigrazione araba illegale,
ma a quanto pare c’era dell’ immigrazione. L’immigrazione clandestina,
che non fu registrata e che non sarebbe stata registrata neanche nei
dati definitivi della popolazione per 1945, e i dati sono stati stimati.
Gli studiosi semplicemente non sanno quanti arabi ed ebrei c’erano in
Palestina prima della dichiarazione dello stato di Israele. E ‘probabile
che furono circa 200.000 immigrati arabi in Palestina.
Per quanto riguarda l’immigrazione ebraica, secondo lo storico
Sanders gli insediamenti sionista avvenuti tra il 1880 e il 1948 non
fecero dislocare e non espropriarono gli arabi residenti. Tutte le
indicazioni mostrano che c’era una netta immigrazione araba in Palestina
in questo periodo, e che la situazione economica degli arabi fosse
migliorata enormemente sotto il mandato britannico rispetto ai paesi
circostanti. L’analisi della popolazione da sotto-distretti dimostra che
la popolazione araba è aumentata di più tra il 1931 e il 1948 nelle
stesse aree dove c’erano grandi proporzioni di ebrei. Pertanto,
l’immigrazione sionista non dislocò gli arabi.
Anche l’analisi di Finkelstein mostra che i maggiori incrementi di
popolazione arabo-palestinese si sono verificati nei pressi dei centri
di popolazione ebraica in Palestina, analisi che va contro la tesi
pro-palestinesi che afferma che i sionisti avrebbero espropriato gli
arabi.
Un leader di Hamas Fathi Hammad durante un’intervista alla
televisione egiziana Al Hekma del 23 marzo 2012, dichiarò: “Noi tutti
(Palestinesi) abbiamo radici arabe. E ogni palestinese, da Gaza e
ovunque in Palestina, può provare le sue radici arabe, sia dall’Arabia
Saudita, dallo Yemen o da ogni parte. Noi abbiamo legami di sangue.
Personalmente metà della mia famiglia è egiziana. Più di 30 famiglie in
Gaza hanno il cognome “Al Masri” (Egiziano). Metà dei palestinesi sono
egiziani e l’altrà metà sono sauditi. Noi siamo egiziani, noi siamo
arabi, noi siamo musulmani”.
Quanti grillini sono ancora svegli? Ci avete capito qualcosa fino ad adesso? Euhm!!!
Per
quanto riguarda i terreni arabi non ci fu nessun esproprio e a
confermarlo fu proprio il leader arabo di Gerusalemme: Il gran Muftì di
Gerusalemme, Amin Al Husseini (spiegherò in più in là chi era, ma potete
già farvi un’idea: http://it.wikipedia.org/wiki/Amin_al-Husseini),
fu convocato da Herbert Samuel e Lord Herbert Plumerche e dichiarò: “I
sionisti non stanno espropriando gli arabi, ma ne stanno acquistando le
terre pagandole da 3 a 5 volte in più il loro valore reale”.
Non dimentichiamo neanche che tra il 1947 e il 1967, 850 mila ebrei
diventarono profughi perchè cacciati ed espulsi dai paesi arabi
dall’Algeria, Libia, Egitto, Siria, Libano, Giordania e Iraq e trovarono
rifugio nel neonato stato ebraico.
Ma la chicca ve l’ho lasciata per ultima… dove sono nati i leader palestinesi? Vediamo un po’:
Yasser Arafat, nato il 24 Agosto 1929 al Cairo, Egitto e ne era
cittadino. A quanto ne so l’Egitto non è in Palestina, eppure Arafat si
dichiarava rifugiato palestinese.
Mahmud az-Zahar. Nato nel 1945, al Cairo, Egitto.
Saeb Erekat, nato il 28 aprile 1955, in Giordania ed è cittadino Giordano.
Che dichiarò “Nel 1967 il giorno prima ero un cittadino giordano ed il
giorno dopo la madifica dello statuto della OLP mi sono ritrovato
rifugiato palestinese”.
Faisal Abdel Qader Al-Husseini, nato nel 1948 a Bagdad in Iraq.
Sari Nusseibeh, nato nel 1949 a Damasco, Siria
2 Le “Colonie” illegali:
Il nostro salvatore del mondo, Manlione Di Stefano dichiara: “[Israele]
non accontentandosi del regalo ricevuto, ha occupato illegalmente altri
territori palestinesi… costruzioni considerate illegali da ben 5
risoluzioni ONU”.
Il numero delle risoluzioni ONU violate da Israele varia da 5 a 73, ma
non si è mai veramente capito quale fosse veramente il numero di queste
risoluzioni, ma non lo sanno neanche i detrattori più agguerriti,
figuriamoci se lo sa un pischello che gioca a Risiko come Manlio di
Stefano.
Ci
sono 2 risoluzioni della lega delle nazioni una del trattato di Sanremo
del 1920 e quella del Trattato di pace di Versailles del 1920 che ha
dato vita al mandato britannico di Palestina che definiva lo stato
ebraico con i confini attuali più la Giudea e la Samaria. Votato e
concordato tra Francia, Gran Bretagna, Italia e Impero Ottomano, quest
ultimo, secondo il nostro Manlio è famosa potenza occidentale.
Ciò fu anche concordato con il trattato Faysal- Weizmann di Parigi del
1919. se Manlio non lo sapesse, Faysal era l’emiro arabo rappresentante
dei musulmani che era a favore della nascita di uno stato ebraico in
medio oriente.
La risoluzione dei due stati del 1947, bocciata dalla lega araba non ha più valore.
Riguardo alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU, esse non
sono tutte uguali. Vi sono quelle approvate sulla base del Capitolo 6
della Carta delle Nazioni Unite e quelle sulla base del Capitolo 7.
Il Capitolo 6 si intitola “Composizione pacifica dei conflitti” e
afferma (art. 33) che “le parti in causa in un conflitto […] dovranno
innanzitutto cercare una soluzione […] con mezzi pacifici”. Quando il
Consiglio vota sulla base del Capitolo 6 e’ come se dicesse agli Stati
in guerra fra loro: “Dovete negoziare per comporre il conflitto e dovete
farlo sulla base delle linee che vi indico”.
Il Capitolo 7, invece, si intitola “Azioni in caso di minacce alla
pace, violazioni della pace e atti di aggressione”. Gli articoli di
questo Capitolo conferiscono al Consiglio la responsabilita’ di
individuare le minacce alla pace mondiale e gli danno facolta’ di varare
risoluzioni con valore esecutivo e vincolante, autorizzando la
comunita’ internazionale a ricorrere a varie forme di coercizione per
ottenere la loro applicazione, dalle sanzioni fino all’uso della forza
militare. Quando il Consiglio vota sulla base del Capitolo 7 e’ come se
dicesse a uno Stato: “Il tuo comportamento mette in pericolo la pace del
mondo: o ti adegui a quanto di dico di fare o interveniamo con la
forza”.
Ora, come ricordava qualche mese fa anche l’Economist (10.10.02),
“nessuna delle risoluzioni a proposito del conflitto arabo-israeliano e’
stata emanata ai sensi del Capitolo 7. Imponendo sanzioni anche
militari contro l’Iraq, ma non contro Israele, l’Onu non fa che
rispettare le sue stesse regole interne”.
La risoluzione 242 fu votata il 22 novembre 1967 dal Consiglio di
sicurezza dell’ONU dopo la guerra dei sei giorni; è stata emanata sulla
scorta del VI capitolo della Carta delle Nazioni Unite, relativo alla
risoluzione pacifica di dispute, e come tale ha natura di
raccomandazione ma non è vincolante.
La risoluzione 242 non contiene alcun accenno esplicito alla questione
palestinese perché la vera “questione palestinese” è sorta
successivamente, mentre fa esplicito riferimento questione dei
rifugiati.
I principi enunciati dalla risoluzione 242 verranno poi riaffermati
nella risoluzione 338 votata in seguito alla guerra del Kippur, ed hanno
costituito il principale riferimento internazionale per il processo di
pace israelo-palestinese, dagli anni 80 sino ai colloqui di Taba.
Le due risoluzioni enunciano che Israele deve poter ritirarsi dai
territori, ma che è prerogativa un tracciamento di confini che
garantiscano la sicurezza di Israele.
Il diplomatico Britannico Lord Caradon dichiarò: “La frase essenziale e
mai abbastanza ricordata è che il ritiro deve avvenire su confini sicuri
e riconosciuti. Non stava a noi decidere quali fossero esattamente
questi confini. Conosco le linee del 1967 molto bene e so che non sono
un confine soddisfacente”.
Di simile avviso fu l’allora presidente statunitense Johnson:
“Non siamo noi che dobbiamo dire dove le nazioni debbano tracciare linee
di confine tra di loro tali da garantire a ciascuna la massima
sicurezza possibile. È chiaro, comunque, che il ritorno alla situazione
del 4 giugno 1967 non porterebbe alla pace. Devono esservi confini
sicuri e riconosciuti. E questi confini devono essere concordati tra i
paesi confinanti interessati. »
Perchè in queste risoluzioni ONU la Palestina non è menzionata?
Semplice perchè fino al 1967 la Palestina della Cisgiordania non
esisteva. Fu inventata dopo. Vediamo come:
La OLP Nasceva nel 1964 e la
Giudea e la Samaria erano sotto l’occupazione giordana. Lo scopo della
OLP nel 1964 era di “liberare” il resto della Palestina sotto
occupazione sionista, ossia l’attuale Israele, e di riunificarlo alla
Giordania. Dopo il disastro della guerra dei Sei Giorni, che vide la
perdita della Giudea e Samaria da parte della Giordania, la OLP cambiò i
confini nello statuto e aggiunse anche quella che sarebbe diventata la
Cisgiordania o West Bank. Infatti la bandiera palestinese è identica a
quella della Giordania.
Vediamo altre risoluzioni violate da Israele prese sempre in base al capitolo 6 della carta delle nazioni Unite:
Le risoluzioni 1402 e 1403 (2002) chiedevano “alle truppe israeliane di
ritirarsi dalle citta’ palestinesi”. Ma chiedevano anche e
contemporaneamente “l’immediata cessazione di tutti gli atti di
violenza, compresi tutti gli atti di terrore, provocazione,
istigazione”. In sostanza il Consiglio di Sicurezza ribadiva che solo un
cessate il fuoco “significativo” (meaningful, nel testo originale),
cioe’ non a parole, unito a un ritiro israeliano dalle ultime posizioni
rioccupate, avrebbe permesso la ripresa del negoziato di pace.
La risoluzione 1435 (2002) chiedeva a Israele “la fine immediatamente
delle misure prese a Ramallah e dintorni” e “il rapido ritiro delle
forze di occupazione israeliane dalle citta’ palestinesi”. Ma e’ vero
anche che essa ribadiva “la richiesta di una completa cessazione di
tutti gli atti di violenza, terrorismo, provocazione istigazione”, e
faceva “appello all’Autorita’ Palestinese affinche’ adempia al suo
esplicito impegno di garantire che i responsabili di atti terroristici
vengano da essa assicurati alla giustizia”.
Il perchè allora degli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria?
Gli
insediamenti si basano sulla risoluzione del 1920 di Sanremo e del
trattato di pace di Versailles, ma considera e rispetta anche il diritto
internazionale. Non essendocisovranità statale su quei territori (No la
Palestina non è mai esistita) l’una cosa che potrebbe bloccare la
costruzione di un nuovo insediamento è la proprietà privata, stabilita e
definita nei trattati internazionali. Quindi Israele o costruisce u
terreni di nessuno ossia no stato e no proprietà privata, oppure ne
cquista dal proprietario le terre comprate con un prezzo superiore al
valore reale.
3 Le sostanze putrescenti
Manlione Di Stefano dichiara: “Questi miei occhi hanno visto camionette
israeliane lanciare sostanze putrescenti dentro le cisterne d’acqua
domestiche di famiglie inermi”.
Che Faccia vedere un filmato, delle foto, uno straccio di prova che
confermi quello che dica. Uno “paladino della giustizia” avrebbe colto
al balzo un’occasione ghiotta come questa… come non registrare il tutto?
Se non ha delle prove, spero che il deputato 5 stelle abbia almeno un
ottimo avvocato, perchè se l’ambasciata israeliana decide di denunciarlo
sai che dolori!!!
Comunque per la cronaca, le cisterne d’acqua domestiche nella regione
sono tutte su torri, per sfruttare la gravità della caduta dell’acqua e
sono chiusi. Per poter lanciargli qualcosa dentro prima bisognerebbe
romperle, e poi ci vorrebbe un Michael Jordan per fare lanci da 3!
4 Armistizio del 1967
Manlio Di
Stefano sgarra nuovamente con la storia e con la geografia politica
“Per risolvere il conflitto, basterebbe riportarla alle logiche
dell’armistizio del 1967, basterebbe imporre ad Israele di ritornare nei
confini allora stabiliti”
Manlio ma che diavolo dici? Chi te le passa queste fesserie? Licenzialo!!!
Non esiste nessun armistizio del 1967! Perchè se ci fosse stato un
armistizio, non avremmo i casini di oggi.. dai basta rifletterci sono 2
minuti su, ci può arrivare anche un perito informatico!!!
L’armistizio è del 1949 e la famosa linea verde è quella tracciata nel
1949. Poi ci sono state altre due guerre da quel momento 67 e 73. Quindi
i confini vanno ridiscussi in base ai nuovi conflitti…. e secondo le
regole dell’armistizio del 1949 la Giudea e Samaria dovrebbero essere
integrate nello stato d’Israele.
5 Proposizione di pace della Lega Araba del 2002
Manlio DI Stefano dichiara “Il governo israeliano non ha nemmeno ancora risposto all’offerta di pace della lega araba del 2002”
FALSO… devo presumere che Manlione o non è informato o è in malafede… secondo me è la seconda!
Il piano di pace di Beirut nel 2002, poi rilanciato nel 2007 a Riad,
prevedeva un ritoro completo dai territori della Cisgiordania inclusa
Gerusalemme Est e l’insediamento di rifugiati palestinesi nei territori
israeliani in rispetto della risoluzione ONU 194 del 1948 che la lega
araba aveva respinto all’epoca e quindi non rispettato dalla contro
parte araba del conflitto.
Al contrario di quello che ha dichiarato Di Stefano, il governo
israeliano rispose alla proposta. A prescindere che la sinistra
israeliana apprezzò la proposta. Ma l’allora primo ministro Ariel Sharon
rigettò la proposta dichiarando “La proposta non può essere accettata
perché va contro le risoluzioni ONU 242 e 338 che definiscono i
negoziati”.
Ancora nel 2007, il governo, questa volta rappesentato da Benjamin
Netaniahu rigettò l’offerta.
Nel 2009 il presidente Shimon Perez
incoraggiò i trattati, perchè “È la prima volta che gli stati arabi
vedono in Israele una controparte per negoziati”.
Se Mahmud Abbas accettò il piano e fece pressione al presidente Obama di
adottare questa proposta, bisogna anche dire che Hamas dal suo canto,
ha rigettato completamente la proposta della lega araba.
Ora qui non stiamo a giudicare se Israele abbia fatto bene o meno a
rifiutare la proposta. Stiamo a smentire le balle di una persona in
malafede che ha dichiarato che Israele non ha mai risposto. Manlio Di
stefano sei un BUGIARDO SERIALE!!!
Però Manlio Di Stefano non ha menzionato l’offerta di Pace del 2000 a
Camp David del Primo Ministro israeliano Ehud Barak, che proponeva il
98% dei territori tranne Gerusalemme. E non ha detto che fu Arafat a
rifiutare l’offerta. Facendo arrabbiare anche il presidente Clinton e la
lega araba che spingevano Arafat ad accettare.
6 HAMAS e ISIS
Di
Stefano dichiara che Hamas è un movimento di resistenza e he non ha
nulla a che vedere con l’ISIS. “Se i due gruppi hanno progetti
completamente diversi… L’ISIS vuole tornare a un dominio islamico puro,
il califfato. Hamas nasce come movimento di libeazione nazionale. L’isis
mira a spazzae via la Palestina e ogni altro stato per imporre il
califfato, sono quindi in conflitto”.
‘O vero staje dicenno?
Innanzitutto secondo lo statuto di Hamas Parte 1 articolo 2, Hamas fa
parte del gruppo Fratelli Musulmani, che hanno come scopo la
restaurazione di un califfato in tutto il mondo arabo.
Non sto a menzionare l’articolo 7 e 9 della parte 2 che vogliono la
cancellazione dello stato di Israele e lo sterminio di tutti gli ebrei.
Ma voglio soffermarmi sull’articolo 13 della parte 3 dove Hamas
dichiara: “La palestina è parte del Waqf Islamico” ecco cosa sta scritto
letteralmente in questo articolo:
“Questo è lo stato [della terra]
nella Shari’a islamica, ed è simile a tutte le terre conquistate
dall’Islam con la forza, e reso le terre così Waqf alla loro conquista,
per tutte le generazioni di musulmani, fino al Giorno della
Resurrezione. … il controllo della terra e la terra stessa dovrebbe
essere dotata come Waqf [in perpetuo] per tutte le generazioni di
musulmani, fino al Giorno della Resurrezione. La proprietà del terreno
dai suoi proprietari è solo uno di usufrutto, e questo Waqf durerà
finché il cielo e la terra dureranno”
Ora vediamo nei fatti: già qualche giorno fa Hamas ha minacciato
l’Italia “Se intervenite in Libia la considereremo come una crociata e
ne pagherete le consequenze”.
Ricordiamo
che Al Sisi il nuovo presidente dell’Egitto ha spodestato il vecchio
presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente, del movimento
Fratelli Musulmani, di cui Hamas fa parte. Dopo il colpo di stato, i
miliziani fedeli ai Fratelli Musulmani, tra cui Ansar Bait
al-Maqdis. Punto di forza del gruppo jihadista è la recente affiliazione
allo Stato Islamico di una parte dei miliziani, rinominatisi Wilayat
Sinai (Provincia del Sinai): i finanziamenti e il prestigio offerto dal
“branding” dell’ISIS, uniti alle tattiche asimmetriche della guerriglia
qaedista, hanno portato nel corso del 2014 e nei primi mesi del 2015 ad
una drammatica escalation di violenza, per lo più diretta contro forze
armate e di polizia, ma che non è escluso possa estendersi
indiscriminatamente contro i civili.
Oltre che verso Wilayat Sinai,
al-Sisi è dichiaratamente ostile nei confronti di Hamas, in quanto
emanazione dei Fratelli Musulmani, e accusa il gruppo palestinese di
dare rifugio ai terroristi attivi nel Sinai (ma slegati da Wilayat
Sinai) e Jish al-Islam (Esercito dell’Islam), il cui leader ha stretti
legami con Hamas, di fornire loro addestramento e armi.
La ramificazione
della rete terroristica nel Sinai si è poi estesa oltre il confine
israeliano, nella Strisica di Gaza, dove Wilyat Sinai ha fondato lo
Stato Islamico a Gaza.
Israele teme anche che la le forze militari
egiziane nella penisola del Sinai possano sforare il tetto dell’accordo
di Camp David, in base al quale la presenza militare del Cairo nella
penisola deve essere concordata con Tel Aviv. Per far fronte alla
crescente instabilità dell’area, già nel 2011 l’Egitto, con il benestare
di Israele, ha inviato 2500 uomini e 250 mezzi di trasporto blindati
con l’operazione Aquila, la più imponente nel Sinai dal 1978. Sempre
previa approvazione di Tel-Aviv.
Il 17 gennaio scorso Lo Shin Bet ha arretato 7 persone tra Haifa e
Nazareth colpevoli di voler creare una cellula dell’ISIS in Israele. Tra
i 7 arrestati c’è anche un avvocato che si è dichiarato “Comandante
dell’Isis in Palestina”.
Vorrei ricordare che dal 1947 al 1967 La Cisgiordania e Gaza erano
occupate rispettivamente da Giordania e Egitto. In questo periodo non ci
fu nessun movimento nazionalista palestinese se non quello creato nel
1964 da Arafat per distruggere Israele e riconqustare la Palestina e
riunificarla alla Giordania.
Non esiste nella mentalità araba un nazionalismo territoriale. Esiste
invece uno spirito religioso che prevede l’istallazione di un califfato e
della Shari’a.
Se Hamas controlla Gaza oggi, non è solo grazie alle elezioni (che ha
controllato), ma anche grazie ad una guerra civile contro Al Fatah di un
anno tra il 2006 e il 2007 che ha causato a Gaza più di 1000 morti tra
cui centinaia di bambini.
7 I sionisti e gli ebrei
Di
stefano dichiara “La scusa sionista è sempre quella di dover proteggere
gli ebrei del mondo”. Caro pentastellato non è una scusa è una realtà.
Tra il 1947 e il 1967 Israele ha accolto 850 mila ebrei che scappavano
perseguitati negli stati arabi dove avevano vissuto per molti secoli.
Se solo ci fosse stato di già Israele come stato negli anni 30, come
sarebbe dovuto essere, se si fosse rispettato in pieno la risoluzione
della lega delle nazioni che lo prevedeva. Forse i morti della Shoah
sarebbero stati molti di meno.
Prima del 1948, c’erano poco più di un milione di ebrei in nord
Africa e Medio oriente e fuori dalle aree che divennero Israele,
compresi i 40.000 in Cisgiordania e Gaza. Il numero totale è dimezzato
negli anni successivi alla guerra del 1948 e poi ridotto di circa
100.000 a seguito del conflitto del 1967. I 40 mila ebrei della
Cisgiordania dovettero scappare quando la Giorania occupò quei
territori. Prima erano rifugiati, ora che tornano nelle loro case sono
coloni illeali.
La popolazione ebraica nei paesi musulmani è sceso ulteriormente
negli anni successivi e nel 2007 è stato pari a solo 15.000 a 35.000. La
maggior parte di coloro che sono rimasti risiede in Iran. Così circa un
milione di ebrei divennero profughi a causa delle azioni di Medio
Oriente e paesi del Nord Africa.
Quando i due esodi di profughi sono confrontati, si può concludere
con un alto grado di probabilità che il numero di profughi ebrei era
circa il 50 per cento superiore a quello dei profughi palestinesi.
8 Genocidio
Manlio Di Stefano Dichiara ancora: “Il genocidio nasce dal silenzio”.
Di Stefano sei una persona scorretta e in malafede.
Non sto a criticare i sopravvissuti della Shoah. Quello che hanno
vissuto li rendono incriticabili. Le loro parole sono il frutto delle
atrocità che hanno vissuto e quindi anche se devo darmi pizzicotti sulla
pancia, non posso attaccarli né criticarli. Qualunque cosa dicano,
anche se manco di obiettività, hanno ragione sempre. Ma vediamo cosa è
veramente il genocidio: Genocidio- sm. Termine coniato nel 1944 che
dermina un massacro costante di popolazioni, o etnie religiose volto
alla completa distruzione o riduzione drastica del numero dei suoi
individui .
Genocidio degli Armeni in Anatolia: Popolazione armena nel 1914
1’750’000; dopo il genocidio nel 1922 la popolazione si riduse a 280’000
Genocidio degli ebrei in Europa: Popolazione ebraica in Europa nel 1938
9’500’000. Popolazione ebraica dopo il genocidio nel 1946 3’450’000.
Genocidio dei Tutzi in Rwanda. Popolazione Tutzi in 1994 1’500’000. Popolazione nel 1995 400’000
Genocidio a Gaza: popolazione araba a Gaza nel 1970 340’000, nel
1980: 460’000; nel 1990: 650’000, nel 2000: 1’130’000 nel 2010:
1’600’000, nel 2014 1’840’000
Quello di Gaza è un genocidio strano, invece di ridursi il numero della
popolazione, aumenta a dismisura…. Manlio tu che sei un
esperto internazionale me lo spieghi questo fenomeno strano?
9 Antisemitismo e Antisionismo
L’ho
lasciata per ultimo questa. Manlio di Stefano Dichiara: “noi
rivendichiamo il sacrosanto diritto di criticare le scelte del governo
di Israele senza sentirci antisemiti”.
Permettetemi, ma non sono d’accordo con questa affermazione. Nel suo
discorso ha dichiarato “Terra rubata ad altri”, “colonizzazione di altra
terra rubata”.
Poi ha elencato una serie di bugie: “i liquidi putrescenti”, “la non
risposta di Israele alla proposta di pace del 2002”. “La violazione
delle risoluzioni ONU”, “Difende un’organizzazione terrorista, Hamas,
che prevede la distruzione di Israele e lo sterminio degli ebrei.
Voglio ricordare che Hamas è un movimento fondato dai Fratelli
Musulmani nel 1984. I fratelli mususlmani furono fondati nel 1930 anche
dal gran Muftì di Gerusalemme Amin Al Husseini, Zio di Arafat, che
prevedeva un califfato islamico in tutte le terre arabe, la distruzione
del sionismo e lo sterminio degli ebrei. Per essere coerente con queste
idee Amin Al husseini grazie all’aiuto ricevuto da Benito Mussolini,
incontrò Adolf Hitler e con la sua autorizzazione fondò le Waffen SS
Islamische, composto maggioritariamente da musulmani bosniaci, kosovari e
palestinesi.
Questo
suo ostentare contro lo stato ebraico, con un accanimento feroce e
soprattutto menzognero, senza mai mettere la stessa forza per altri
luoghi del mondo dove i diritti umani sono calpestati quotidianamente,
beh non lo rende credibile. Non è credibile. Non gli credo!
È poi inutile che si nasconda dietro il discorso di un (finto) ebreo che
ha fatto della causa palestinese un mestiere. Uno che va in giro con la
Kippà che però canta e balla di Shabbat, dovrebbe già far capire il personaggio.
Ti ricordo le parole di Sir David Lloyd George, (primo ministro
britannico dal 1914 al 1922) dichiarò nel 1923: “Fra tutti i fanatismi
che sono fuoriusciti dalla perversa natura umana non c’è niente di più
irrazionale ed di inspiegabile dell’antisemitismo… Se gli ebrei sono
ricchi allora vengono derubati. Se sono poveri, sono vittime di
ridicolo. Se prendono le parti in guerra, è perché vogliono sfruttare a
proprio vantaggio lo spargimento di sangue di non-ebrei. Se sposano la
pace, è perché sono spaventati dalla loro natura o perchè traditori.
Se l’Ebreo abita in un paese straniero che viene perseguitato ed espulso
e quindi se vuole tornare al suo paese glielo si impedisce”.
Emanuele Gargiulo
REFERENZE
Ami Isseroff- The mid-east university- The Population of Palestine Prior to 1948
Awni Abd al-Hadi- Wikipedia.org versione inglese
Manuel Barroz- Come manipolare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu; Focus on Israel
Marc Twain- The Innocent Abroad
Joan Peters – From Time Immemorial: The origins of the conflict arab-jewish over Palestine; Jonathan David Publishers
Alan Dershowitz, The Case For Israel; John Wiley and Sons 2004
Chuck Morse, The Nazi Connection to Islamic Terrorism, WND Books
Paul Jonhson, The History of the Jews
Kristen E. Schulze, The Arab Israeli conflict (Semiar Studies)
James L. Gelvin, The Israel-Palestine Conflict: One Hundred Years of War, Cambridge University Press
Michael Grynszpan, The Forgotten Refugees, Movie in DVD, Ralph Avi Goldwasser